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CREMONA. IL BANDO DELLA DISCORDIA

«Preoccupati e rammaricati», le coop locali fanno quadrato

Longhi (Consorzio Solco): «Le nostre competenze e i legami con la comunità non si improvvisano»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

31 Gennaio 2025 - 19:03

«Preoccupati e rammaricati», le coop locali fanno quadrato

Nel riquadro Davide Longhi

CREMONA - Non si placano le polemiche in merito alla gara per il Saap (Servizio di Assistenza per l’Autonomia Personale) del Comune di Cremona vinta dalla cooperativa bergamasca Progetto A che da marzo dovrebbe subentrare alla rete di cooperative locali che ha gestito il servizio negli ultimi dieci anni. Dopo la presa di posizione dell’Alleanza delle cooperative italiane costituita da Confcooperative, Lega delle Cooperative e AGCI oggi è il consorzio Solco a prendere parola con un comunicato del presidente Davide Longhi.

«Siamo al fianco delle cooperative associate (Cosper, Gamma, Meraki) e alla cooperazione sociale coinvolta nella gestione del servizio Saap che, dopo dieci anni, si accinge a passare il testimone a una cooperativa estranea al territorio». Oltre alle realtà citate sono coinvolte nella cordata cremonese, che recentemente si è vista sfilare l’assegnazione del servizio a causa di un punteggio di pochi centesimi inferiore a quella del concorrente bergamasco, anche le cooperative Dolce e Sentiero, per un totale di 156 operatori impegnati nell’assistenza scolastica.

«Stiamo seguendo con impegno la vicenda — spiega Longhi — per capire come sostenere al meglio le cooperative nelle situazioni che dovranno affrontare, sia nei confronti di ragazzi, famiglie e mondo scolastico, sia nei confronti dei lavoratori, tra cui molti che hanno scelto di diventare soci, che operano sul servizio».

Uno dei temi critici della nuova assegnazione riguarda proprio il personale: se da un lato i regolamenti comunali degli appalti vincolano il nuovo assegnatario a dare priorità al riassorbimento degli operatori attualmente in servizio d’altronde questo passaggio non sarà affatto scontato. Come specificato ieri da Paola Merlini, presidentessa di Cosper, «i lavoratori della cooperazione sono strettamente legati alla propria organizzazione, ne condividono i valori e la animano con le proprie energie quotidianamente. Il capitale umano è l’unione tra operatore e organizzazione, per questo cambiare ‘datore di lavoro’ non è certo una scelta da fare a cuor leggero».

Una situazione delicata che porta il Cda del consorzio a esprimere «rammarico e preoccupazione. Rammarico perché nella complessiva valutazione tecnico-economica, il riconoscimento delle competenze delle nostre cooperative, in particolare quelle relative alla capacità di fare sistema e di costruire legami con le comunità e le loro organizzazioni, sono passate in secondo piano. Sono competenze che non si improvvisano e che appartengono a chi vive il territorio. Preoccupazione perché gli investimenti fatti in questi anni per lo sviluppo di una filiera di servizi, che vanno dalla scuola all’inserimento lavorativo, di cui il Saap è uno snodo centrale, non vengano depotenziati. Questo andrebbe a discapito dei percorsi di vita delle persone disabili in una fase, quella scolastica, molto delicata».

Nel frattempo Progetto A ha cominciato a inoltrare ai lavoratori del settore le offerte di lavoro. Il consorzio Solco, da parte sua, ribadisce che «attraverso le nostre cooperative, siamo pronti a rimettere nuova energia nel sistema, perché i giovani con disabilità, con le loro famiglie e le scuole, sono patrimonio del presente, su cui costruire il futuro».

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