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IL FRONTE DELLA SICUREZZA

Pubblico e privato: «Occhi condivisi»

Badioni (Concommercio): «Modello vincente e sperimentato». Trabucchi (Confartigianato): «A vantaggio di tutta la comunità»

La Provincia Redazione

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31 Gennaio 2025 - 05:15

Pubblico e privato: «Occhi condivisi»

CREMONA - «Il protocollo siglato rappresenta un utile strumento per incentivare e rendere sempre più efficace la collaborazione pubblico-privato in materia di sicurezza». Andrea Badioni, presidente provinciale di Confcommercio, commenta con parole colme di soddisfazione la firma del protocollo antirapina.

Insieme ai rappresentanti di altre categorie del commercio e dell’artigianato c’era anche Badioni che continua: «Anni fa inaugurammo protocolli simili per orafi e benzinai. Da allora, vista l’efficacia nel ridurre i furti a livello nazionale, si decise di estenderli a altre categorie e ora a tutti gli esercenti».

Ora, per rendere operativo quanto stabilito in Prefettura, si tratta di sensibilizzare i propri associati sull’importanza di una rete estesa e capillare di videosorveglianza: «Più occhi sulla città significa più sicurezza per tutta la comunità. Come Confcommercio siamo impegnati, in questo senso, in una mappatura delle zone di desertificazione commerciale. Abbiamo notato infatti che dove le saracinesche del commercio locale si abbassano si creano contesti di trascuratezza e abbandono dove la microcriminalità attecchisce con più facilità». La mappatura di negozi e esercizi pubblici può quindi aiutare, in quel lavoro sinergico citato da Badioni, anche il decisore pubblico: «Ci sono aree dove la sorveglianza privata non manca e può essere messa a disposizione delle forze dell’ordine, altre invece che rappresentano dei veri e propri punti ciechi sui quali le istituzioni possono decidere di investire maggiormente in sistemi di controllo».

Soddisfatti anche gli artigiani che, con il presidente di Confartigianato Stefano Trabucchi, parlano di «un’attività che serve a tutti. Gli obiettivi di questo protocollo sono due: da un lato, ovviamente, proteggere sempre di più i nostri negozi e botteghe, dall’altro quello di mandare un messaggio forte e chiaro ai malintenzionati: ‘Qui, nei nostri locali e nella nostra città, le vostre scorribande non avranno vita facile».

Nel protocollo siglato, che da applicazione alle direttive ministeriali, non sono previsti obblighi di alcun tipo per gli esercenti: l’installazione di sistemi di videosorveglianza resta volontaria, «ma noi continueremo a sostenerla e a spiegarne i numerosi vantaggi» assicura Trabucchi. E anche Confcommercio farà il possibile per sensibilizzare i propri iscritti: «Stiamo utilizzando la nostra newsletter per informare tutti».

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