L'ANALISI
29 Gennaio 2025 - 11:40
MILANO - La Procura di Milano ha rinviato a giudizio con citazione diretta Chiara Ferragni per la vicenda della presunta truffa dei pandoro 'Pink Christmas' e per le uova di cioccolato.
Lo rende noto la difesa dell'influencer, che commenta: "Non ha commesso alcun reato".
"Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza". Ferragni commenta così, in una nota, la decisione della Procura di Milano di rinviarla a giudizio, con citazione diretta, per il caso dei pandori e delle uova di cioccolato.
"Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l'Agcm". Così in una nota gli avvocati di Chiara Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, dopo aver appreso che la Procura ha emesso il decreto di citazione a giudizio della propria assistita per il caso dei pandori e delle uova di cioccolato.
"L'interlocuzione con i pubblici ministeri non ha avuto l'esito auspicato e la Procura ha preferito demandare al giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l'assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità - sostengono i legali -. L'innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente".
Si aprirà il prossimo 23 settembre davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, in composizione monocratica, l'udienza predibattimentale per Chiara Ferragni e per le altre persone mandate a giudizio dalla Procura nell'indagine su una presunta truffa legata ai casi del pandoro 'Pink Christmas' e delle uova di cioccolato della Dolci Preziosi. I coimputati della influencer per cui il pm Cristian Barilli e l'aggiunto Eugenio Fusco hanno firmato il decreto di citazione diretta sono il suo ex collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, ad dell'azienda dolciaria, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID.
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