L'ANALISI
28 Gennaio 2025 - 05:00
L'assessore alla Cultura Rodolfo Bona e lo scrigno dei tesori della liuteria classica cremonese
CREMONA - Guarda fuori dalla finestra con aria un poco desolata. Il cortile di palazzo Affaitati avrebbe bisogno di una rinfrescata e non solo il cortile, ma l’intero complesso richiede interventi strutturali: «I dati di affluenza nel 2024 sono migliorabili, senza alcun dubbio — afferma Rodolfo Bona, assessore alla Cultura del Comune —. L’intero comparto dei musei civici chiude con 57.448 visitatori, in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Ma gli ingressi alla pinacoteca sono stati 17.662, ben lontani dai 23.217 del 2018, anno della mostra sul Premio Cremona. Se poi guardiamo a quando le presenze si diradano, vediamo che i mesi estivi sono il buco nero dell’anno. C’è la necessità di investire su eventi e iniziative che possano attrarre e accendere l’interesse sulle nostre collezioni. C’è bisogno di mettere mano alla struttura ad iniziare dall’impianto di condizionamento. Le due questioni sono strettamente legate».
E in tutto ciò il capitolo dolente è quello dei fondi: «Dal 2010 la cultura per gli enti pubblici non rappresenta un elemento strategico — si sfoga l’assessore —. Questo ci espone a tagli continui. Ma se si vuole migliorare la situazione bisogna investire. Certe volte mi piacerebbe che l’amministrazione potesse avere un occhio di riguardo per le sue collezioni civiche, magari riequilibrando un po’ gli investimenti, un po’ meno al Ponchielli e qualcosa di più ai musei, pur sapendo che il teatro è un’eccellenza per la città. Ma lo sono anche le collezioni. Nessuna voglia di fare polemica, ma semplicemente esprimo il desiderio di poter agire e avere le risorse per farlo».
I dati delle collezioni civiche parlano di un leggero aumento, rispetto al 2023, ma per l’assessore Bona: «Ci sono margini di crescita del 20 se non 30% — spiega —. Per fare questo bisogna lavorare con un’idea di museo che sappia stuzzicare la curiosità e far coesistere eventi e mostre con il ruolo della conservazione. In questi due poli si deve giocare il pensiero di cosa sarà il museo nei prossimi anni, offrire servizi, ma anche occasioni di intrattenimento. Allo studio abbiamo iniziative che possano valorizzare la cultura del Novecento, due mostre sono già in cantiere: una dedicata a Giordano Garuti e l’altra al pittore Antonio Massarutto in dialogo con l’Arcimboldo. Stiamo pensando anche a un’esposizione in vario modo lefata al futurismo, ma è prematuro parlarne. L’idea è quella anche di aprire a mostre dedicate alla fotografia e al mondo della moda, per intercettare target diversi e nuovi».
E nell’analisi delle presenze nei musei se il Museo del Violino mantiene le sue posizioni, il boom spetta al Polo Diocesano, che da 47.639 visitatori è passato a 63.856, un boom interessante e che fa dire a Bona: «Un fenomeno interessante che si accompagna a una capacità di rinnovamento del patrimonio, penso allo sviluppo che in questi anni ha avuto il Torrazzo, oltre che alla nuova sede del Diocesano — spiega —. Entro l’anno lavoreremo a una biglietteria unificata che possa aiutarci veramente a fare sistema, facendo passare l’idea che si tratta di un corpus unico, in cui i visitatori possono muoversi con facilità. Certo, portare i turisti da piazza del Comune alla Pinacoteca non è così facile, bisogna essere attrattivi, seducenti. A questo dobbiamo lavorare, a servizi integrati e a una struttura che sia più accogliente per chi viene da fuori, ma anche per gli stesso cremonese, ovviamente».
Capacità di rivedere la funzione del museo come spazio aperto e multiforme cozza contro le necessità strutturali: «Stiamo cercando un’interlocuzione con il Ministero della Cultura — spiega l’assessore —. Intanto, a breve partirà la bonifica di palazzo Soldi per ripulirlo dai piccioni. Abbiamo investito 10mila euro circa, frutto degli incassi dei biglietti. Ma è una goccia in un oceano. Bisogna trovare i fondi per rifare le coperture dell’intero palazzo Affaitati dopo di che si potrà agire sull’impianto di condizionamento. E poi il sogno è rivedere l’allestimento, potenziare gli spazi espositivi. Ma sono solo sogni, per ora».
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