L'ANALISI
02 Agosto 2013 - 11:14
Uno scorcio del centro sportivo San Zeno
CREMONA - Il sindaco Oreste Perri ha firmato l'ordinanza con la quale stabilisce di non utilizzare, a scopo igienico sanitario e potabile, le acque dei pozzi del centro sportivo San Zeno e di provvedere al riempimento delle piscine mediante approvvigionamento all’acquedotto pubblico. L'acqua presa dai pozzi potrà essere utilizzata solo a scopo irriguo. La decisione è stata presa su indicazione del Dipartimento di Prevenzione Medica dell'ASL, tenuto conto dell’indagine di caratterizzazione avviata presso l’area a nord del centro a seguito di una contaminazione da solventi clorurati delle acque di falda superficiale e profonda. I risultati dell’indagine non consentono di definire il plume della contaminazione e pertanto sono in programma ulteriori verifiche analitiche. In linea precauzionale e in attesa di definire con maggiore precisione la geometria del plume di contaminazione in direzione Sud rispetto al sito contaminato, si è ritenuto opportuno adottare misure cautelative a tutela della salute pubblica.
Il provvedimento - arrivato al termine di un confronto fra il primo cittadino, l'Arpa, l'assessore all'ambiente Francesco Bordi e il comandante della polizia locale Fabio Germanà Ballarino - è legato alla vicenda dell'inquinamento della falda a valle del tratto di tangenziale compreso, a grandi linee, tra gli incroci con via Boschetto e via Bergamo. La notizia era venuta a galla ai primi dello scorso agosto, con le analisi svolte dall’Arpa nei pozzetti del centro sportivo San Zeno. Le verifiche — attivate dopo l’autodenuncia di Keropetrol e Wonder — hanno palesato la presenza di solventi clorurati in uno dei pozzi del centro sportivo. A seguire è iniziato il monitoraggio con piezometri e barriera idraulica.
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