L'ANALISI
23 Gennaio 2025 - 09:34
Don Angelo con i carabinieri e un particolare del dipinto ritrovato
PIZZIGHETTONE - Era stato messo in vendita online, su un noto portale dedicato agli acquisti: è così che i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Genova, guidati dal maggiore Alessandro Caprio, sono riusciti a trovare il quadro raffigurante Sant’Antonio, rubato nel gennaio del 1985 dalla sagrestia della chiesa di San Bassiano. Dopo l’importante restituzione, emergono dunque dettagli sull'indagine durata quarant’anni. Fondamentale il ruolo della ‘Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti’, che comprende le informazioni su oltre 7,9 milioni di opere sparite da tutto il mondo con tanto di immagini: confrontando frequentemente i dati pubblicati sui principali siti online con quelli dei beni rubati, ecco che nelle scorse settimane i militari hanno fatto scattare il ‘match’.
Una volta riconosciuto il quadro rubato a Pizzighettone, gli uomini dell’Arma hanno dunque provveduto a recuperarlo dal soggetto che lo aveva messo in vendita. Forse senza sapere che quella tela era stata rubata diversi anni prima.
Grazie alle ricerche di Gianfranco Gambarelli e Carlo Gori sono emerse maggiori informazioni anche sul dipinto, di 60 centimetri per 75: è di autore ignoto, risale al primo ’700 ed è di scuola lombarda. Nel 1835, su incarico dell’allora parroco pizzighettonese don Pietro Ambrogio Mazza, fu restaurato dal pittore Michele Speltini di Cremona. Stando all’inventario della chiesa compilato nel 1798, inoltre, la tela si trovava proprio nella parrocchiale. Nella notte del 2 gennaio 1985 era però in sagrestia insieme ad altri sette quadri, tutti tolti dalle cornici per poterli far passare meglio dalla finestra. Oltre alle tele raffiguranti i Santi, i ladri presero quattro calici, alcuni reliquari ed altri arredi sacri. Lasciarono invece un ritratto di Luigi Mazza.
A scoprire il furto fu don Emilio Mondini. Precedentemente, nella primavera del 1982, dalla Cappella della Sacra Spina, furono rubati un quadro di Morales raffigurante Cristo e uno di Orbetto raffigurante la resurrezione. All’appello, dunque, mancano ancora sei dipinti, mentre tre nel corso degli anni sono stati ritrovati dai carabinieri.
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