L'ANALISI
22 Gennaio 2025 - 19:23
Nel riquadro Marco Boldori e Araken Makhlouf
CREMONA - «Ape? Sì continuerà ad animare le piazze, ma abbiamo sentito la necessità di trovare casa, di offrire ai giovani cremonesi un luogo dove far festa, stare e divertirsi, anche d’inverno e non solo». Così Araken Makhlouf e Marco Boldori spiegano la volontà imprenditoriale di aprire un loro locale che si chiamerà Mob, ricavato in quella che un tempo fu una stalla di una cascina, alle porte della città, lungo la via Postumia, uno spazio abbandonato e mal frequentato che verrà in parte restituito alla comunità cremonese, ai giovani cremonesi.
«È stato un investimento importante — spiega Boldori, che firma il progetto con lo studio di architettura ArkPaBi, mentre lo studio ingegneristico metroQ, con Simone Portesani, si sono occupati della progettazione strutturale —. Abbiamo recuperato la vecchia stalla. L’idea è quella di uno spazio che possa diventare un punto di riferimento per la notte cremonese. Il locale sarà una discoteca a tutti gli effetti, ma non solo. All’interno ci saranno pedane mobili che potranno costruire e articolare lo spazio in maniera modulare, a seconda dell’evento e delle necessità. Abbiamo bonificato l’intera area, bonificato gli edifici dall’amianto e immaginato - ora ci vuole un po’ di fantasia - come sarà l’esterno. Ci sarà un’area dove parcheggiare e un parco in cui pensiamo anche a eventi durante la bella stagione».
Arakene e Marco hanno le idee chiare, con le quali puntano a fare del nuovo spazio non solo una discoteca. «Nella nostra idea vuole essere uno spazio anche per eventi privati — spiegano —: dai compleanni ai meeting aziendali. L’idea di fondo è quella di uno spazio al servizio della comunità cremonese, senza per questo rinunciare alla sua funzione di locale musicale». Per Boldori la posizione alle porte della città è strategica: «Si tratta di una posizione facilmente raggiungibile, all’esterno metteremmo una sorta di recinzione dove i ragazzi potranno legare le loro biciclette — spiega —. L’idea è quella di rivolgerci a ragazzi dai 18 anni in su e dare ai ventenni e trentenni la possibilità di fare serata a Cremona senza per forza dover andare a Brescia o a Piacenza».
Lo spirito è quello che ha animato le serate di Ape? Sì: «Serate che continueranno, magari meno parcellizzate — spiega Makhlouf —, non rinunciamo allo spazio della piazza come luogo di ritrovo e di festa. Il nostro locale, che speriamo di aprire non appena la commissione si esprimerà, vuole proporsi come un appuntamento fisso per i fine settimana, un locale che possa contribuire ad animare le notti dei giovani, nello stile che da sempre caratterizza Ape? Sì con attenzione a chi frequenta il locale e alla correttezza dei comportamenti e del modo di stare insieme per divertirsi. L’idea per ora è quella di un appuntamento settimanale e, una volta che sarà tutto a posto, l’opportunità per la città di avere uno spazio nuovo e bello da utilizzare per eventi, meeting di associazioni, imprese, privati cittadini. Ora l’obiettivo è aprire per offrire ai ragazzi una alternativa in più alle loro serate cremonesi. Ci stiamo lavorando e, soprattutto, ci crediamo».
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