L'ANALISI
22 Gennaio 2025 - 11:40
CREMONA - Scoprire un tumore nelle sue fasi precoci è cruciale per garantire un trattamento efficace e aumentare le probabilità di successo nella cura. Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) è emersa come un alleato prezioso in questo campo, offrendo nuove possibilità per migliorare la diagnosi e la gestione dei tumori. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine ha confermato l'efficacia di un sistema di IA nel distinguere le lesioni ovariche benigne da quelle maligne, portando grandi speranze per il futuro della medicina preventiva.
La ricerca, condotta dal Karolinska Institutet in Svezia e che ha visto la partecipazione di un team internazionale di esperti, tra cui Robert Fruscio, professore dell'Università di Milano-Bicocca e direttore della Struttura Semplice di Ginecologia Preventiva della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, ha coinvolto oltre 17.000 immagini ecografiche provenienti da più di 3.600 pazienti. Il progetto si è concentrato sull'addestramento di un programma di IA in grado di identificare, nelle immagini ecografiche, lesioni ovariche di natura maligna e benigna, con l'obiettivo di supportare i medici nella diagnosi e ridurre il margine di errore.
"Le lesioni ovariche sono molto comuni e spesso vengono scoperte incidentalmente durante esami di routine. Per questo motivo, è fondamentale essere in grado di distinguere con precisione quelle benigne da quelle maligne per impostare il trattamento più adeguato", spiega Fruscio. Il sistema di IA sviluppato ha dimostrato di avere un’accuratezza dell'86% nel riconoscere il cancro ovarico, superando leggermente il tasso di accuratezza degli esperti umani (82%) e significativamente quello degli operatori meno esperti (77%).
I risultati dello studio sono stati promettenti non solo in termini di precisione diagnostica, ma anche in un contesto in cui la carenza di esperti ecografisti è una realtà in molte parti del mondo. Questa carenza può portare a diagnosi errate o ritardate e, in alcuni casi, a interventi chirurgici non necessari. L'intelligenza artificiale, in questo scenario, potrebbe rappresentare un valido strumento di supporto, aiutando i medici meno esperti a individuare con maggiore precisione le pazienti da inviare a centri di secondo livello o a evitare chirurgie inutili per lesioni a basso rischio.
Lo studio ha anche simulato un processo di triage, mostrando che l’IA potrebbe ridurre del 63% i rinvii agli esperti, migliorando significativamente l’efficienza diagnostica rispetto alla pratica corrente. Tuttavia, gli esperti sottolineano che sono necessari ulteriori studi per convalidare i risultati e per comprendere appieno l’impatto di questi modelli sulla pratica clinica.
In sintesi, l'intelligenza artificiale non è destinata a sostituire i medici, ma piuttosto a migliorare la loro efficienza e a supportare la diagnosi precoce del cancro ovarico, un aspetto fondamentale per garantire una cura tempestiva e mirata. Questo approccio, che integra la tecnologia con l’esperienza medica, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il cancro e nella cura della salute delle donne.
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