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I NODI DELLA SCUOLA

A lezione col giaccone: aule gelate all'Apc

La preside Simona Piperno: «Interessata parte della sede. L’amministrazione provinciale è intervenuta»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

19 Gennaio 2025 - 05:20

A lezione col giaccone: aule gelate all'Apc

La sede della sezione distaccata del Torriani, ex Apc, e la preside Simona Piperno

CREMONA - Arrivare a scuola e trovarsi costretti a indossare giaccone e guanti per fare lezione è diventata quasi la norma. È una condizione che si ripete sempre più spesso in questo inverno rigido, ma non inclemente. Ma quando gli impianti di riscaldamento sono obsoleti, il guasto è dietro l’angolo. È accaduto ripetutamente a Crema, è accaduto a fine novembre nell’ex scuola media Campi per la rottura della pompa di calore. Più recentemente gli studenti del Ghisleri dopo essere tornati a scuola l’8 gennaio, il giorno sono restati a casa per la rottura dell’impianto di riscaldamento.

Nella sede distaccata del Torriani-Apc il calo delle temperature nelle aule si è ripetuto più volte, l’ultimo episodio di una serie, mercoledì scorso: «Non è possibile — afferma la rappresentante di classe dei genitori di una classe prima dell’indirizzo meccanico —. Mio figlio ha l’indicazione di entrare in classe comunque, ma mercoledì scorso erano in cinque. Tutti gli altri sono tornati a casa non appena è stato comunicato che una parte dell’edificio era al freddo. Mi chiedo per quanto tempo dovremo proseguire in questo modo».


La preside del Torriani, Simona Piperno non usa mezzi termini e afferma: «È accaduto veramente così — dice —. L’episodio di mercoledì ha fatto registrare una temperatura al di sotto dei 15 gradi e in questi casi in questi casi l’assenza da scuola è giustificata. Ho fatto presente alle famiglie, comunque, che una volta che i ragazzi sono entrati in scuola, non possono uscire, soprattutto se minorenni. In questi casi è indispensabile che i ragazzi, se vogliono uscire, vengano prelevati da un genitore».

Se l’assenza è giustificata dalla scuola e non risulta come tale nel caso in cui la temperatura non superi i 15 gradi, non è facile stare in classe quando il termometro segna i 16 o i 17 gradi: «Tutte le volte che capita avvisiamo l’amministrazione provinciale che interviene immediatamente, capendo la situazione — continua la preside —. Il gusto riguarda non tutto l’edificio, ma una parte di esso. Per questo, quando possibile, cerchiamo di trasferire le classi rimaste al freddo in locali più idonei. Sappiamo che si tratta di tamponare una situazione che rischia di diventare cronica».


L’amministrazione provinciale è consapevole della situazione d’emergenza: «l’assessore all’edilizia scolastica, Gianni Gagliardi si è detto disponibile a avviare un’indagine sull’impianto di riscaldamento, evidentemente obsoleto — continua Piperno —. La consapevolezza è che gli interventi spot possano mettere solo delle pezze e che sia necessario un intervento radicale. Per realizzare questo è necessario prima fare uno studio ed eventualmente intervenire dopo aver studiato la situazione, fondi permettendo. La disponibilità ad intervenire della Provincia c’è, ma se ne parlerà solamente nella pausa estiva, per l’entità dei lavori. È tutto in forse, a noi non resta che incrociare le dita e sperare che gli incidenti sull’impianto di riscaldamento non si ripetano con troppa frequenza».

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