L'ANALISI
18 Gennaio 2025 - 14:51
OSTIANO - La tradizione che si rinnova in un evento carico di significato, che affonda le radici in antiche usanze e che ogni anno continua a richiamare ostianesi e non solo. È stata molto partecipata la dodicesima edizione del falò di Sant'Antonio organizzata dal gruppo trattoristi «Chei dè nà oltà» in collaborazione con la Pro loco di Ostiano; la catasta di legno alta dieci metri, eretta in località Cipollaie, è stata accesa poco prima delle 21 ed è bruciata fin da subito con gran vigore avvolgendo la vecchia, ovvero il fantoccio posizionato in cima, segno che il 2025 sarà un anno propizio.
In tanti, sfidando il freddo, si sono radunati attorno alle ramaglie per partecipare e condividere momenti di calore umano e suggestione, onorando la memoria liturgica di Sant'Antonio, patrono di macellai, contadini, allevatori e protettore degli animali domestici, e il suo dono perpetuo all'umanità. Secondo la tradizione, infatti, Sant'Antonio fu il primo a portare il fuoco agli uomini strappandolo con astuzia al diavolo per riscaldare e illuminare le loro vite. Nel cuore dell'inverno, proprio come fece il santo con il suo bastone e il fedele maialino, ritrovarsi attorno ai falò per rievocare questa antica leggenda diventa simbolo di rinascita e desiderio di lasciarsi alle spalle le vecchie abitudini per rinnovarsi. Molto soddisfatto il gruppo dei trattoristi che ha visto premiate le fatiche dei giorni precedenti: la ricerca della pianta per farne le fascine con i rami, lo scavo della buca e l’accatastamento delle ramaglie in cima alle quali si posiziona la vecchia. E proprio il modo in cui brucia la vecchia indica un anno propizio, fortunato e abbondante. Durante la serata, come da tradizione, sono stati degustati vin brule', tè caldo, bombardino, ceci, pane e salamina e tante leccornie locali che hanno allietato l’evento.
«Come sempre in queste occasioni di tradizione e attaccamento alle radici locali Ostiano risponde bene – afferma il sindaco Canzio Posio – con grande entusiasmo e interesse. La serata è stata particolarmente suggestiva, resa anche magica dai fuochi d’artificio finali. Quest’anno poi con il via libera della nostra Regione all’accensione dei fuochi storici abbiamo vissuto la serata con cuore più leggero».
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