L'ANALISI
16 Gennaio 2025 - 08:43
Nel riquadro il presidente Sergio Mattarella con Cesare Soldi
ROMA - C’è già il presidente della Repubblica Sergio Mattarella tra le foto della mostra che l’Ansa dedica ai suoi primi 80 anni: quando cinque anni fa venne a visitare la redazione di via della Dataria. Ieri è tornato per celebrare la cifra tonda e l’esposizione al museo Maxxi ‘80 anni di storia, 80 anni di ANSA’, che sarà aperta al pubblico gratuitamente da oggi fino al 9 febbraio per raccontare 80 anni di grandi e piccoli fatti che dalla cronaca alla storia hanno segnato nel bene e nel male la vita degli italiani.
L’Ansa c’era, perché come recita il claim dell’agenzia ‘Se è una notizia, è un’Ansa’, e naturalmente le foto documentano in modo chiaro e immediato momenti chiave che rimangono nella memoria collettiva, dal bianco e nero al colore smagliante del digitale. Dallo scoop della foto del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro in via Caetani nel bagagliaio della Renault 4 rossa, alla gioia del presidente Sandro Pertini nella storica partita a carte con Enzo Bearzot con la Coppa del mondo sul tavolino dell’aereo presidenziale al ritorno dalla Spagna nel 1982. Dai colpi di piccone al muro di Berlino nella notte del 9 novembre 1989 agli infermieri stremati nelle loro tute bianche nei giorni e mesi della lotta al Covid. Dalla Costa Concordia piegata su un fianco come una balena ferita al largo del Giglio, all’attentato a Donald Trump dell’estate scorsa e al suo pugno chiuso.
Nel pannello ‘Come eravamo’ sono molti i presidenti che si affacciano nelle stanze della maggiore agenzia di stampa italiana, da Leone a Ciampi a Napolitano. Momenti e personaggi che hanno segnato la storia del Paese e che l’Ansa ha raccontato in tempo reale. Ci sono ‘Le catastrofi e il dolore’, come i terremoti e le alluvioni, le guerre dopo la guerra, l’incubo virus. Non mancano ‘le grandi bellezze’, quelle dello spettacolo come la vittoria di Paolo Sorrentino agli Oscar o le folle dei grandi concerti di Vasco Rossi. C'è lo sport con ‘sfide e trionfi’, da Mennea a Maradona.
Momenti storici, come nel pannello dedicato ai ‘Sette papi’, dove compare la foto del fulmine che sembra colpire la cupola di San Pietro, straordinaria coincidenza nel giorno delle dimissioni di Benedetto XVI, che ha fatto il giro del mondo. Ma anche istantanee che aiutano a capire l’evoluzione dei media, perché in questi 80 anni è cambiato in modo radicale il modo di fare giornalismo e l’Ansa è rimasta sempre in prima linea in questo cambiamento. Tredici milioni di foto in archivio e circa 2500 trasmesse ogni giorno qui riassunte e fissate, come a guardare il mondo in un istante. Istanti di gioia, come nel ritratto sorridente di una donna mentre i giornali annunciano la nascita della Repubblica italiana, o drammatici come quelli delle tante catastrofi naturali che hanno segnato l’Italia in questi 80 anni e si vedono come tutte riflesse negli occhi di una madre ferita che tiene la figlia tra le braccia al bordo di una barella.
In occasione dell’ottantesimo anniversario l’Ansa concluderà la digitalizzazione del suo patrimonio fotografico con un progetto, realizzato con la collaborazione di Intesa SanPaolo, che metterà l’archivio storico a disposizione della collettività: 80 anni, un pezzo di storia di tutti.
SOLDI: «TESTIMONE DEL PAESE, GARANTE DELLA DEMOCRAZIA»
Alla cerimonia di ieri ha partecipato anche Cesare Soldi, presidente della Società Editoriale Cremonese (editore de La Provincia), della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e consigliere di amministrazione della stessa agenzia Ansa.
«Dalla prima notizia battuta nel 1945 ad oggi, l’Agenzia — sottolinea Soldi — racconta il diario del Paese, le notizie straordinarie e le storie di tutti i giorni. In questi anni sono cambiati il giornalismo, le piattaforme, i tempi e i mezzi di comunicazione; ma non l’oggettività, la tempestività e l’indipendenza garantite dall’Agenzia alla quale il nostro giornale aderisce».
«Il ruolo dell’agenzia rimane lo stesso: quello di testimone del fatto che le notizie raccontate si avvicinino il più possibile all’accaduto. Un ruolo — conclude il presidente Soldi — che il nostro giornale, per la propria parte, porta avanti da più di 75 anni a favore dei lettori e dei cittadini, proprio a garanzia della democrazia».
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