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CREMONA

Un addio commosso al Caimano del Po

Tra i banchi tanti amici, autorità, atleti, dirigenti sportivi. Tante le delegazioni dei Lions di cui Maurizio Cozzoli faceva parte, e presente anche un gruppo di Cavalieri Templari

Fulvio Stumpo

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redazione@laprovinciacr.it

08 Gennaio 2025 - 12:04

L'ultimo saluto al Caimano del Po

Nel riquadro Maurizio Cozzoli (FotoLive/Leonardo Calvi

CREMONA - Chiesa di Sant'Ilario gremita per dare l'ultimo saluto a Maurizio Cozzoli, il Caimano del Po, morto a 72 anni dopo una lunga malattia che lo ha logorato. In tanti per rendergli merito, non solo per le sue imprese sportive, ma soprattutto per ricordarlo come un uomo buono, sensibile alle sofferenze degli altri, un uomo che nell'acqua, nelle sue lunghe nuotate o imprese, rifletteva e pensava. «E si interrogava anche sul mistero della morte, e Maurizio sapeva bene che con essa si raggiunge la piena umanità, ma prima ancora si è battezzati con l'acqua, e Maurizio nell'acqua ci aveva passato buona parte della sua vita» ha detto don Irvano Maglia, parroco di Sant'Ilario che ha celebrato la messa funebre. In chiesa oltre alla famiglia, presenti autorità (il sindaco Andrea Virgilio si era recato alla camera ardente) rappresentanti dello sport (come Oreste Perri, visibilmente commosso) e della Cultura (Renata Patria, presidente dell'Unitre, che aveva ospitato più volte conferenze di Cozzoli), dei Lions e dei Cavalieri Templari, sodalizi dei quali Maurizio faceva parte, e poi tanti amici con i quali il Caimano ha condiviso una vita piena e intensa.

La bara chiara, sormontata da un cuscino di fiori tricolore, è stata scortata dai Cavalieri fino all'altare, dove ai lati campeggiavano i vessilli dell'Ordine Templare e del Lions Cremona Lido Po, del quale Cozzoli aveva ricoperto la carica di presidente.

Dopo la lettura del Vangelo di Giovanni don Irvano nell'omelia ha ricordato con partecipazione «Maurizio Cozzoli, detto il Caimano del Po, un uomo che ha conservato il suo entusiasmo infantile che lo avvicinava a Dio, così come le sue imprese, nell'acqua nei fiumi o nei mari profondi, che ricordavano a Maurizio che l'acqua è un elemento pericoloso, ma che anche le imprese più solitarie non sono mai del tutto solitarie: anche durante le sue piccole-grandi imprese Maurizio era consapevole che siamo parte del tutto, che nessuno si salva da solo, grazie Maurizio per tua amicizia» ha detto il parroco che alla fine ha salutato il Caimano con le parole di Sant'Agostino in occasione della morte della mamma Monica. Una citazione non casuale: Maurizio si era laureato in filosofia proprio su una tesi su Sant'Agostino.

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