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Melanoma, 2024 anno ‘nero’: +30% di diagnosi. Cresce l’immunoterapia

Il dottor Ascierto: “Nelle nuove linee guida da ultima opzione a prima scelta”

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

08 Gennaio 2025 - 10:16

Melanoma, 2024 anno ‘nero’: +30% di diagnosi. Cresce l’immunoterapia

CREMONA - Non sono mai stati stimati così tanti casi di melanoma come nell'ultimo anno. Secondo il rapporto "I numeri del cancro in Italia 2024" presentato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica, le diagnosi potrebbero toccare quota 17.000, con un incremento di circa 4.300 rispetto ai 12.700 registrati nel 2023.

“La possibilità che l’anno appena passato sia un ‘anno nero’ è alta. Certo, questo numero così elevato può essere letto sia come una maggiore sensibilità della popolazione a sottoporsi a controlli regolari, fondamentali per una diagnosi precoce del tumore, che come una maggiore esposizione ai fattori di rischio, ad esempio ai raggi solari senza adeguata protezione o il ricorso ai lettini abbronzanti”, commenta Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli.

Terapie innovative, come l’immunoterapia, stanno però rivoluzionando il trattamento di questo tumore. “Grazie infatti all’immunoterapia – continua Ascierto – anche nei casi di melanoma metastatico, le forme più gravi e contro le quali fino a poco tempo fa avevamo poche opzioni di cura, oggi il 50% dei pazienti sopravvive dopo 10 anni dalla diagnosi”.

Le nuove linee guida dell’European Society for Medical Oncology (ESMO), pubblicate di recente, confermano l’immunoterapia come prima opzione di trattamento. “Il melanoma – dice Ascierto – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni". L’incidenza è aumentata dai 6.000 casi nel 2004 agli 11.000 nel 2014, fino ai possibili 17.000 previsti per il 2024.

Le nuove linee guida dell’ESMO raccomandano l’immunoterapia adiuvante – somministrata dopo l’intervento chirurgico – nei casi di melanoma di stadio IIB e IIC, così come nello stadio III con malattia metastatica. Inoltre, l’immunoterapia neoadiuvante, somministrata prima dell’intervento chirurgico, è stata inserita nelle raccomandazioni.

“Le nuove linee guida tengono conto degli enormi progressi fatti nella diagnosi e nella cura di questa malattia in forte crescita – conclude Ascierto –. Ma anche se le terapie evolvono rapidamente, un punto rimane fermo e sempre valido ed è la prevenzione, che rimane la nostra migliore arma contro il melanoma”.

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