L'ANALISI
CREDERA RUBBIANO
07 Gennaio 2025 - 17:00
CREDERA RUBBIANO - Sarebbe stato il momento di smontarlo e di riporlo in magazzino per poi ricollocarlo il Natale prossimo. Invece c’è chi ha pensato di accelerare i tempi e di fare in maniera più sbrigativa. Il presepe che era stato allestito sotto il portico dell'oratorio di Credera è stato vandalizzato. Qualcuno la sera dell’Epifania è entrato dal cancellino e lo ha distrutto, cancellando il lavoro dei bambini del paese, che lo avevano costruito con tanta pazienza.
Deprimente lo spettacolo apertosi davanti agli occhi di chi è entrato al mattino nell’oratorio, dove il presepe faceva bella mostra. «Era stato allestito dai bambini che frequentano il catechismo – spiega il parroco don Ezio Neotti – sotto il portichetto. Qualcuno che sa che il cancellino si apre con un pulsante è entrato e lo ha distrutto. La statuetta del bambin Gesù, che era di porcellana, si è spezzata. Il resto è stato tutto ribaltato e buttato per terra. Al di là del danno, è il gesto che moralmente fa male. È stata una pura cattiveria frutto dell’ignoranza».
Il parroco è intenzionato a prendere provvedimenti: «Metteremo un impianto di videosorveglianza». Inutile dire che questo gesto inqualificabile ha lasciato sgomento il paese e ha destando lo sdegno di tutta la comunità. Non è la prima volta che viene violato un simbolo sacro in paese. Lo scorso mese di settembre, sulla strada che porta alla frazione di Rovereto, era stata rubata la statua della Madonna collocata in una santella, fermata obbligata per i credenti che erano soliti recitare una preghiera e poi proseguire il loro cammino.
Qualcuno aveva trafugato l’oggetto sacro, che da allora non è più stato ritrovato. Don Neotti aveva deciso di sporgere denuncia ai carabinieri, nella speranza che in qualche modo si potesse recuperare la piccola statua, ma così non è stato. Questi atti incivili continuano ad accadere senza alcun rispetto e ancora una volta è stato colpito un simbolo sacro. Anche in questo caso si indaga per cercare di scoprire gli autori del gesto.
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