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PIZZIGHETTONE

Monumento rovinato dai botti, Bissolotti: «Diventi area sacra»

Appello del consigliere condiviso dal sindaco Moggi, che ha annunciato la linea dura nel caso in cui i responsabili vengano individuati attraverso le telecamere

Elisa Calamari

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05 Gennaio 2025 - 16:32

Monumento rovinato dai botti, Bissolotti: «Diventi area sacra»

Il monumento danneggiato, il consigliere comunale Giancarlo Bissolotti e l’architetto soresinese Fiorenzo Lodi

PIZZIGHETTONE - «Serve delimitare lo spazio dei monumenti e dichiararlo area sacra ed inaccessibile, come già avvenuto in altri paesi». Dopo il danneggiamento al monumento ai caduti di Cefalonia e Corfù, probabilmente provocato dai botti di Capodanno, la proposta viene lanciata via social dal consigliere di minoranza Giancarlo Bissolotti (gruppo ‘Con la gente’).

In realtà l’idea era stata avanzata la prima volta, proprio da Bissolotti, alcuni anni fa: «Ma non se ne fece nulla - ricorda - e così ora quei monumenti che ricordano il sacrificio di tanti giovani, vengono usati per bivaccare, mangiare, scrivere idiozie e a volte anche come orinatoi pubblici».

Allo sdegno di Bissolotti per quanto accaduto, condiviso con il sindaco Luca Moggi che ha subito annunciato la linea dura nel caso in cui i responsabili vengano individuati attraverso le telecamere, si aggiunge quello di tanti cittadini. E fra questi ci sono i residenti della zona di piazza della Repubblica, che hanno pochi dubbi sul fatto che la causa del distacco di pezzi di marmo sia da imputare proprio ai botti: «Erano parecchio forti ed è da novembre che li fanno, disturbando, sempre nel parco di Cefalonia. Probabilmente continuando tutti i giorni dalle 16 alle 18 ad esplodere petardi, il monumento si è alla fine rovinato».


L’episodio ha destato sconcerto e rabbia nella comunità pizzighettonese, e non è passato inosservato anche nelle altre realtà del territorio. Le opere realizzate da Leone Lodi, scultore nato nel 1900 e morto nel 1974, sono infatti diffuse in provincia (e non solo), a partire dalla sua Soresina, come a Romanengo, Azzanello, Madignano, per non tralasciare Milano, dove l’artista ha lasciato le più importanti tracce del suo lavoro scultoreo. «Questo episodio evidenzia la mancanza di cultura — sottolinea l’architetto soresinese Fiorenzo Lodi, nipote di Leone —. Un fallimento del percorso didattico, ma anche dell’ambito familiare».

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