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Polo Robbiani: «Mancano carrozzine»

Parenti e accompagnatori critici. Il direttore Trezzi: «Dal 2022 al 2023 ne hanno rubate 10»

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

29 Dicembre 2024 - 05:10

Polo Robbiani. «Mancano carrozzine»

Nel riquadro il ds Tommaso Trezzi

SORESINA - Mugugni e malumori fra gli utenti del Polo sanitario Nuovo Robbiani. Prendono di mira alcune recenti decisioni prese dai vertici sulla logistica e non riguardano, è bene chiarirlo, la qualità dell’offerta sanitaria.

«Come parenti e accompagnatori di persone anziane e bisognose di cure – sbotta Elena Bruneri di Casalbuttano – lamentiamo l’assenza di carrozzine all’ingresso per accompagnare i malati che, come nel caso di mia madre, devono accedere al reparto dialisi, problema già segnalato più volte ai responsabili. Da dicembre, a causa grandi pulizie e di nuove scelte di coordinamento, i malati devono aspettare all’ingresso del reparto che un infermiere li venga a prendere con dispendio di tempo ed energia e loro, debilitati dalla malattia e dalla terapia, sono costretti a cambiarsi senza l’aiuto di familiari o accompagnatori, sbagliando anche indumenti».

Prosegue Bruneri: «Lo spogliatoio si trova vicino alla sala dialisi dove non possono più accedere gli esterni e i tempi di attesa sono diventati lunghissimi, sia in ingresso che in uscita con conseguente disagio dei malati, che dopo una terapia di svariate ore sono in balia delle decisioni di chi, non gestendoli, non si rende conto delle fragilità che comporta la malattia. Sottolineo che il personale medico ed infermieristico subisce allo stesso modo queste scelte è un grosso disagio soprattutto se vai a modificare una organizzazione che funzionava molto bene mettendo in discussione la serenità che un malato merita».

Il direttore sanitario Tommaso Trezzi, con opportune precisazioni, annuncia imminenti soluzioni: «In merito alla mancanza di carrozzine – afferma il medico – gli utenti hanno ragione: le dieci acquistate tra il 2022 ed il 2023 sono state di nuovo rubate in pochi mesi; ne abbiamo ordinate altre non ripiegabili nella speranza che possano disincentivare comportamenti incivili. Il ritardo nella procedura di riacquisto non giustifica il disagio e di questo mi scuso in prima persona, sebbene non diretto responsabile di queste tempistiche».

Riscontri anche sul problema ‘ingressi’: «Il pensiero dell’abbiamo sempre fatto così o andava bene così’ – continua Trezzi – è modalità di lavoro riconosciuta da tutti come inefficace e pericolosa; il centro di dialisi ha sempre goduto di dimensioni ridotte e ritmi più calmi rispetto ai centri maggiori, in questi mesi è stato necessario riorganizzare il servizio in previsione di una inevitabile crescita dei numeri nel futuro con obiettivi fondamentali come orari di accesso regolamentati e non più ‘liberi’, per garantire la corretta preparazione delle macchine, degli ambienti e i carichi di lavoro e una nuova area di stazionamento dei pazienti e accompagnatori per tutelare la privacy. Non è mai stato vietato l’ingresso a nessuno negli spogliatoi e se questo è stato recepito, mi dispiaccio per primo e mi raccomanderò alla coordinatrice di verificare che sia chiaro a tutti gli utenti il fatto che possono essere aiutati, come prima, nel loro accesso. I tempi di attesa per accedere al proprio letto rimarranno invariati, avendo attenzione, oggi, a presentarsi presso il servizio negli orari comunicati. Conosciamo tutti la fragilità dei pazienti e la riorganizzazione è stata affrontata proprio per trovare il corretto equilibrio tra crescita e garanzia di qualità».

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