L'ANALISI
27 Dicembre 2024 - 20:06
CAORSO - Lutto per uno dei ‘motori’ dell’ex centrale nucleare, vale a dire uno dei primissimi direttori che ha guidato ‘Arturo’ nel periodo di costruzione e attivazione. A Reggio Emilia è morto l’ingegnere Giorgio Ferrari, 95 anni, vero e proprio guru del settore nucleare: oltre che in Italia dove ha lavorato fino a quando il referendum non ha bloccato la produzione del reattore, è stato impegnato infatti in attività e impianti in Inghilterra, Francia e Germania.
Si era laureto a pieni voti al Politecnico di Milano in Ingegneria meccanica, iniziando la sua carriera all’Ansaldo Ricerche dove è diventato dirigente. Successivamente è stato anche funzionario della Comunità europea a Bruxelles, da dove ha scritto numerosi articoli sul tema dell’energia nucleare.
La sua esperienza nel settore l’ha appunto portato anche a Zerbio, per il ruolo di capo centrale a Caorso, presso l’impianto nucleare più grande d’Italia costruito fra il 1970 e il 1978, chiuso definitivamente dopo il disastro di Chernobyl. La sua è stata dunque una figura chiave, negli anni che hanno preceduto chiusura e smantellamento di ‘Arturo’. Al di là dell’esperienza professionale, Ferrari è stato membro attivo del ‘Christifedeles laici’, dando qualificati contributi alle pubblicazioni promosse dal gruppo fondato da Sandro Spreafico.
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