L'ANALISI
15 Dicembre 2024 - 05:25
Secondo il principio reso celebre da Agatha Christie, «un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Nel nostro caso, la prova che noi italiani — come il resto del mondo — siamo drammaticamente ancora al bivio tra scienza e incoscienza, verità e disinformazione.
Primo indizio: il decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri contiene, tra l’altro, la sanatoria per le multe a chi — pazienti e personale sanitario — ha ignorato l’obbligo vaccinale imposto durante la pandemia Covid.
Secondo indizio: l’astrologo Rino Liuzzi, noto al grande pubblico come Jupiter, ha parlato degli influssi della Luna e di Giove sul nostro corpo e della necessità di «essere in equilibrio con l’universo» all’evento promosso dalla Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori, per la presentazione al ministro della Salute, Orazio Schillaci, dello stato dell’arte e delle future prospettive dell’associazione.
Terzo indizio: per il presidente americano eletto Donald Trump «il tasso di autismo è a un livello che nessuno ha mai creduto possibile. C’è qualcosa che lo causa». Lo ha affermato parlando con un giornalista della rivista Time riferendosi alla tesi sostenuta da Robert F. Kennedy Jr., nominato capo della Sanità americana, ma che non ha alcun riscontro scientifico sull’ipotesi che i vaccini provochino l’autismo nei bambini. Alla domanda se la sua amministrazione potrebbe eliminare alcuni vaccini, il presidente eletto ha risposto: «Potrebbe, se riteniamo che siano pericolosi».
Tre indizi di una grave deriva antiscientifica e complottista che sta obnubilando le menti in mezzo mondo, alimentata da una sempre più aggressiva campagna di fake news, che spopolano sui social a livello globale.
Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe amaramente constatare. Del resto, già Dante si scagliava contro le fake news e nel XXIX canto del Paradiso, per bocca di Beatrice, ammonisce chi si fa prendere troppo dalle false apparenze e dalle non verità. «Il Sommo Poeta chiamava le fake news ‘sì fatte favole’», ha ricordato l’infettivologo Matteo Bassetti in occasione della recente giornata mondiale contro le fake news: l’emergenza Covid, sconfitta anche con l’arrivo dei vaccini, non ha scalfito le certezze del popolo no-vax, che continua sui social a divulgare le proprie teorie contro le immunizzazioni, dall’influenza all’anti-bronchiolite, fino al Covid.
I predicatori raccontano dai loro pulpiti web favole e falsità a cui i fedeli credono ciecamente, senza essere scusati dalla loro ignoranza. A costoro vale la pena di ricordare la brutalità del responso dei numeri. Secondo le stime dell’Oms, il Covid ha infettato circa 800 milioni di persone e causato 7 milioni di morti. La pandemia ha inoltre prodotto il più intenso sforzo in prevenzione della storia: in meno di 4 anni, sono stati somministrati 14 miliardi di dosi di vaccini e il 67% della popolazione mondiale, pari a oltre 5 miliardi e mezzo di persone, ha ricevuto almeno un ciclo completo.
Milioni di vite salvate così. E non va dimenticato che l’emergenza è passata, ma il Covid è tutt’altro che archiviato: nell’ultimo mese ha colpito in almeno 180mila casi e causato 2.665 morti. Eppure, l’ondata di antiscienza è ben lungi dall’attenuarsi. Fortunatamente anche nella maggioranza di governo c’è chi si è schierato contro la sanatoria per i no-vax ipotizzata nel Milleproroghe. Valga per tutti la netta presa di posizione di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia: anticipando il proprio voto contrario, ha spiegato «quello della vaccinazione era un dovere morale e civico durante la pandemia, sottrarsi a quel dovere avrebbe significato mettere in pericolo la salute altrui. È come passare con il semaforo rosso: non si mette a rischio solo la propria vita, ma anche quella degli altri. Siccome non c’è alcuna evidenza che dimostri che i vaccini hanno fatto male, anzi, hanno salvato questo Paese e il mondo intero dalla pandemia, non vedo perché adesso si debba fare un atto che va nella direzione di asseverare una condotta che è andata contro quello che era un dovere morale e civico».
Una posizione condivisa con forza dalla comunità scientifica e medica di Cremona, provincia martire del Covid con le sue oltre duemila croci. Donne e uomini simbolo di quel drammatico periodo sono sconfortati e indignati. Per tutti valgano le parole di Claudia Balotta, l’infettivologa che con il suo team per prima ha isolato il Sars-Cov-2: «Mi auguro che questo passo indietro non finisca con l’avallare teorie antiscientifiche». Il vero rischio oggi è questo: per lisciare il pelo ai fan di ‘dottor Google’ e portarne a casa i voti, si sottovalutano i rischi.
Lo ribadisce l’Accademia Nazionale dei Lincei, la società scientifica più antica del mondo, secondo cui rendere di fatto non sanzionabile l’obbligo vaccinale minerebbe dalle fondamenta qualunque serio piano governativo di preparazione a un’eventuale, prossima pandemia. Un monito da prendere molto sul serio. Anche per questo è stata decisamente inopportuna la presenza di un astrologo a un convegno di un’associazione importante come la Lilt, che tra l’altro gode di importanti finanziamenti pubblici.
E risulta assai debole il chiarimento successivo alle polemiche seguite a quel convegno del presidente Francesco Schittulli: «Voglio rassicurare tutti: il signor Liuzzi non è stato invitato come esperto per parlare di cancro, né in quella sede ha espresso opinioni in ambito oncologico. Inoltre, non sono stati fatti collegamenti tra astrologia e tumori. Il signor Liuzzi si è limitato a coprire lo spazio temporale prima dell’inizio della conferenza, essendo improvvisamente venuto meno il moderatore».
La lotta ai tumori è cosa troppo seria per ridurla a uno show: il solo fatto di avere quel tipo di figura sul palco è un errore da penna rossa. Per manifesta incompatibilità. È come mettere Dracula a capo dell’ente dei donatori del sangue. Scelta che, peraltro, Trump ha fatto. L’avvocato Aaron Siri, coadiuvatore di Kennedy nella scelta dei funzionari sanitari federali per la nuova amministrazione, ha presentato nel 2022 una petizione per revocare l’approvazione del vaccino contro la poliomielite, che per decenni ha protetto milioni di persone da un virus che può causare paralisi o morte.
Quella campagna è solo un fronte nella guerra che Siri sta conducendo contro i vaccini di tutti i tipi: a suo nome anche una petizione per sospendere la distribuzione di altri 13 sieri per i bambini. A lui e a tutti i novelli luddisti antiscientifici vanno ricordate le parole del grande divulgatore Piero Angela: «La scienza in sé non è né buona né cattiva, è uno strumento che l’uomo ha fra le mani e che può adoperare bene oppure male. Nel nostro Paese è sempre viva la polemica antiscientifica e siamo costretti a lottare continuamente contro le spinte irrazionali che serpeggiano nella società, pericolose perché danno ai giovani la sensazione che il destino dipenda dalle stelle e non dall’uomo e dal suo operare».
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