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Ufficio d'Ambito, richiesta di dialogo e confronto sulla nomina del nuovo Cda

Dieci sindaci lamentando la mancanza di consultazione da parte del presidente della Provincia Roberto Mariani utile per garantire una rappresentanza equilibrata e condivisa

La Provincia Redazione

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12 Dicembre 2024 - 08:56

Ufficio d'Ambito,  richiesta di dialogo e confronto sulla nomina del nuovo Cda

Il palazzo della Provincia in corso Vittorio Emanuele

CREMONA - Tensioni emergono a poche ore dalla Conferenza dei Comuni, convocata per oggi alle 16:30, in merito alla composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione dell'Ufficio d'Ambito. Dieci sindaci della provincia di Cremona hanno inviato una lettera al presidente della Conferenza dei Comuni, Michel Marchi, esprimendo forti perplessità sulla gestione del processo decisionale.

La principale critica dei primi cittadini è rivolta al presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani, accusato di non aver avviato un percorso di confronto e condivisione con i sindaci su un tema di cruciale importanza per il territorio. "Questa mancanza di interlocuzione istituzionale, territoriale e politica — scrivono — rischia di perpetuare un approccio unilaterale già sperimentato negli ultimi anni e che speravamo potesse essere superato con il cambio di amministrazione provinciale".

Il punto contestato è il secondo all’ordine del giorno, che prevede l'indicazione dei nominativi per il nuovo CdA dell'Ufficio d'Ambito. Tale organo, sottolineano i sindaci, dovrebbe essere rappresentativo sia a livello territoriale che politico. Tuttavia, senza un adeguato confronto, vi è il rischio che le decisioni prese non riflettano adeguatamente le esigenze e le prospettive dei diversi comuni della provincia.

I firmatari della lettera — Filippo Bongiovanni (Casalmaggiore), Giuseppe Vezzini (Casalmorano), Giuseppe Dossena (Palazzo Pignano), Piergiacomo Bonaventi (Pandino), Graziano Cominetti (Pescarolo), Luca Moggi (Pizzighettone), Federico Oneta (Romanengo), Nicola Marani (Salvirola), Mariella Marcarini (Trigolo) e Giovanni Piccinini (Volongo) — chiedono quindi il rinvio del punto all'ordine del giorno. Tale richiesta mira a consentire una discussione più ampia tra i sindaci, al fine di individuare una sintesi condivisa sui nominativi da proporre.

L'iniziativa dei dieci sindaci mette in evidenza il bisogno di rafforzare il dialogo istituzionale e di evitare che decisioni strategiche vengano prese in maniera unilaterale. 

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