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Rotary, il prossimo presidente internazionale in città: «Ecco la rotta e le nuove sfide»

In Comune l’incontro con Mario César Martins de Camargo. La vicesindaca Romagnoli: «Un evento più unico che raro»

Gianpiero Goffi

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redazione@cremonaonline.it

07 Dicembre 2024 - 21:57

Rotary, il prossimo presidente internazionale in città: «Ecco la rotta e le nuove sfide»

Mario César Martins de Camargo con i governatori dei vari distretti Rotary presenti

CREMONA - Un evento «più unico che raro», come ha detto questa sera, nel suo saluto, il vicesindaco Francesca Romagnoli, avere a Cremona un presidente internazionale del Rotary. L’unico precedente che si ricordi – ha aggiunto Annalisa Balestreri, governatore ‘incoming’ del Distretto 2050 - è quello dell’italiano Carlo Ravizza, che guidò a livello mondiale il sodalizio nel 1999-2000, e che era amico degli avvocati rotariani cremonesi Giovanni e Giuseppe Bettinelli. Oggi, invece, è giunto a Cremona, accompagnato dalla consorte, il brasiliano Mario César Martins de Camargo, 67 anni, avvocato, che sarà il presidente internazionale del Rotary nel 2025-26.

Ad accoglierlo, nel salone dei Quadri del palazzo comunale, i governatori di diversi distretti del Rotary da tutta Italia – a cominciare dal 2050 che, con Massimiliano Pini, in carica, e Balestreri, designata per il 2025-26, ha coordinato l’incontro - oltre a molti rotariani cremonesi. La manifestazione si è aperta con gli onori alle bandiere e l’esecuzione dell’inno del Rotary e di quello europeo (entrambi beethoveniani), seguiti dagli inni nazionali brasiliano e italiano.

Il governatore Pini ha ringraziato, insieme all’illustre ospite e al Comune di Cremona, Balestreri, l’assistente per il Gruppo Terre Padane, Domenico Maschi, i componenti del direttivo distrettuale Lorenzo Basola e Stefano Pavesi che hanno contribuito ad organizzare la visita con il presidente del Rotary Cremona Po, Roberto Frosi. È poi intervenuto Francesco Treccani, che sarà il governatore del Distretto 2050 nel 2026-27, che si è detto lieto dell’occasione di reincontrare, nella nostra città, Martins de Camargo, con il quale ha già avuto modo di condividere esperienze e riflessioni.


«Cari amici rotariani italiani», ha esordito Martins de Camargo (che ha tenuto il suo breve discorso in italiano, rispondendo invece in inglese ad alcune domande), spiegando che uno dei suoi primi obiettivi è quello di imparare bene la nostra lingua, che era quella natale di sua nonna. Accennando ai propri obiettivi di prossimo presidente internazionale, ha osservato che il Rotary ha di fronte una sfida senza precedenti degli ultimi 30 anni: quella del rinnovamento. Ne ha ricordato le azioni umanitarie internazionali, fra le quali spicca la End Polio Now, che ha ridotto con le vaccinazioni da 125 a 2 (Afghanistan e Pakistan) i Paesi nei quali la poliomielite rimane endemica.

A fronte di questo risultato, indiscutibile, sta la preoccupazione per il decremento globale dei soci rotariani (Brasile e Italia sono tra i Paesi «stagnanti») e per l’aumento della loro età media. Ha indicato nell’innovazione, nella continuità e nella partnership le opportunità del prossimo futuro. L’innovazione si traduce nella fondazione di «club satelliti» e di «e-club di scopo» (che hanno conosciuto, di necessità, il loro successo nel periodo del Covid), la continuità nei progetti pluriennali al di sopra della varietà delle persone, la partnership nei rapporti, soprattutto, con gli ordini professionali, senza mai dimenticare che fare azioni di servizio è per il Rotary anche l’occasione migliore per farsi conoscere ed entrare in contatto con la società e le istituzioni.

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