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I FRONTI DELL'AMBIENTE

Consumo di suolo: così la provincia sa ‘resistere’

Al 9º posto in regione con 39 ettari occupati all’anno. Dossier Ispra: record percentuale a Monte Cremasco

Elisa Calamari

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06 Dicembre 2024 - 05:15

Consumo di suolo: così la provincia sa ‘resistere’

Il presidente provinciale Roberto Mariani

CREMONA - Nonostante gli oltre 39 ettari di suolo consumati in un anno, la provincia di Cremona si colloca al nono posto in regione per percentuale di terreno occupato: al 31 dicembre 2023 si trattava del 10,52% della superficie totale. Una cifra ragionevole, soprattutto se rapportata ad altre occupazioni ben più significative come quella di Monza (quasi il 41%) o Milano (quasi il 32%).


A dirlo è l’ultimo rapporto Ispra, che conferma il primato lombardo come regione più cementificata d’Italia: 2.910 chilometri quadrati occupati da asfalto o edifici. A Cremona e provincia attualmente il suolo non più vergine è pari a 18.633,36 ettari e il record va naturalmente alla città capoluogo, che nel 2023 ha raggiunto 1.919,65 ettari cementificati, con un incremento dal 2022 al 2023 pari a 4,22 ettari. Significa che il 28,07% della superficie cittadina non è più destinata a verde o agricoltura. Dando uno sguardo al territorio, il record percentuale va a Monte Cremasco con il 27,65% di occupazione (nessun incremento però dal 2022 al 2023), mentre il paese meno cementificato risulta essere Torricella del Pizzo che si ferma al 4,24%.


«Ho letto questo rapporto e direi che conferma la linea presa già da qualche anno dal Cremonese, vale a dire puntare sull’occupazione del costruito già esistente limitando invece le nuove edificazioni – commenta il presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani –. Andrà in questa direzione anche il nuovo Pgt provinciale, per il quale dovremo procedere alla revisione. Contiamo infatti di dare questo indirizzo». Gli incrementi di superficie degli ultimi anni, soprattutto nel vicino territorio piacentino, sono legati per lo più alla logistica.


«Sul nostro territorio però questo tipo di sviluppo è stato molto contenuto», precisa ancora Mariani. Legambiente, invece, punta il dito proprio sulla logistica: «La Lombardia, insieme a Emilia Romagna e Veneto, è una delle regioni dotate di una legge contro il consumo di suolo, il cemento però continua ad avanzare – dice la presidentessa lombarda Barbara Meggetto –. L’inefficacia di queste norme sta nell’incapacità di attivare processi alternativi: si continuano a costruire capannoni logistici e data center su terreni verdi, anziché sulle troppe aree dismesse che costellano i territori, e in questo modo si perde due volte: sprecando suolo e rinunciando alla possibilità di riabilitare zone degradate».

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