L'ANALISI
30 Novembre 2024 - 05:10
CREMA - La manutenzione del verde cambia pelle e si adegua all’imprevedibilità delle condizioni meteo. L’ultima estate è stata piovosa come non mai, almeno sino a inizio luglio; al contrario del 2022, dove già dalla primavera la siccità l’aveva fatta da padrona e del 2023, un’altra annata caratterizzata dalla scarsità d’acqua. Il Comune si adegua e prevede una gestione modulabile a seconda delle esigenze. Investe 651mila euro, che in sede di gara potrebbero diminuire non di poco, grazie allo sconto applicato da chi vincerà l’appalto.
«In ogni caso i fondi risparmiati verranno accantonati proprio per poter essere investiti nel corso del prossimo anno, per intervenire a seconda delle necessità con modifiche e aggiunte alla programmazione — precisa l’assessore all’Ambiente Franco Bordo —: noi stiliamo un progetto, ma siamo pronti a modificarlo in corso d’opera, ormai bisogna ragionare così. Se la prossima primavera-estate sarà torrida e secca, aggiungeremo irrigazioni d’emergenza, in caso contrario saremo pronti ad aumentare gli sfalci».
Il cambio di passo prevede che, mentre in passato il servizio di manutenzione del verde fosse affidato a una sola ditta con un solo lotto di lavori, l’anno prossimo venga suddiviso in tre parti. Così si avrà una gestione più mirata, con l’obiettivo di garantire una maggiore tempestività e qualità degli interventi. Il primo lotto sarà quello relativo agli edifici scolastici, ai parchi pubblici e agli stabili comunali. «La scelta di dedicare un appalto esclusivo a queste aree cruciali sottolinea la volontà di offrire una manutenzione specifica e costante a luoghi centrali per la vita della comunità — prosegue Bordo —: la gestione di una ditta specializzata, per questo lotto, consentirà interventi più puntuali e senza ritardi. I loti 2 e 3 saranno inerenti alla manutenzione delle aree verdi distribuite sul territorio cittadino. Il primo riguarderà la zona a nord del colatore del Cresmiero e ad est del fiume Serio, mentre il secondo si concentrerà sull’area a sud del canale. La suddivisione geografica consentirà di diversificare gli operatori e aumentare l’efficacia degli interventi, favorendo una maggiore capacità di risposta».
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