L'ANALISI
28 Novembre 2024 - 17:55
CAPRALBA - Un’enorme torta alla crema con la scritta ‘Auguri Luciana 102’. Centodue, come gli anni compiuti da Luciana Ghisetti Giavarina, contessa, anche se lei preferisce evitare i titoli. A tagliarla insieme alla festeggiata sono stati il personale e gli anziani ospiti della Residenza Guerreschi, dove Luciana si trova ormai da quasi tre anni. Del fatto che alla Rsa capralbese si invecchi bene, Luciana ne è convinta; tanto da dirsi felice di un ambiente che la cura e la coccola.
Discendente dell’antico casato che risiedeva a Ricengo, non ama parlare dei suoi gradi di nobiltà, ma della sua vita, però, racconta volentieri. «Sono nata a Milano, ma i mesi estivi li ho sempre trascorsi a Ricengo, nella villa di mio nonno».
Luciana non lo ricorda, ma la villa fu acquistata nel 1762 da Lorenzo Giavarina insieme alle terre dei Vimercati Sanseverino. I Giavarina erano di origine ungherese. Nel Seicento si erano trasferiti nella Bergamasca, dove avevano fatto fortuna con il commercio di filati. Nel 1766 Lorenzo diede avvio ai lavori di trasformazione della dimora, facendone uno dei capolavori del Barocchetto nel Cremasco. In seguito divenne proprietà della famiglia Ghisetti.
Quando è scoppiata la seconda guerra mondiale, la famiglia di Luciana si è trasferita a Crema, nella casa ereditata dal nonno, in via Settembrini. Lei era figlia unica e in quel periodo ha conosciuto suo marito, che lavorava come rappresentante al Linificio. Della sua prima giovinezza, Luciana ama ricordare alcune cose: «Mi piaceva ricamare e poi mi piaceva viaggiare. Con mio marito ho girato il mondo, dalla Terra del fuoco alle Ande, ma anche dall’Africa agli Stati Uniti. Ora guardo la televisione e leggo».
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