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Caso Zardi. Udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione

Il gip si è riservato di decidere. L’avvocato Bertoletti ha ricordato gli elementi che mal si concilierebbero con l’ipotesi di una caduta fatale di Arianna dal muretto del ponticello

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

25 Novembre 2024 - 17:30

Caso Zardi. udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione

Arianna Zardi e il ponticello di Torricella del Pizzo

CASALMAGGIORE - «Capiamo perfettamente che siamo a 23 anni di distanza dai fatti, ma ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione, perché pensiamo che vi siano molti elementi che possano non conciliarsi con l’ipotesi di una caduta fatale». Così l’avvocato Giovanni Bertoletti (nella foto in basso), legale di Sara Zardi, sorella di Arianna, l’impiegata di 25 anni, studentessa universitaria di Teologia, uscita di casa il 30 settembre del 2001, trovata senza vita dagli zii il 2 ottobre successivo sotto il ponticello di Torricella del Pizzo. Come ci finì sotto il ponticello Arianna? Precipitò dal muretto? Lo fece di proposito? Fu una disgrazia oppure qualcuno la spinse

avvocato

Oggi si è tenuta l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione sulla quale il gip si è riservato di decidere. L’avvocato Bertoletti ha ricordato gli elementi che mal si concilierebbero con l’ipotesi di una caduta fatale dal muretto del ponticello. Ad esempio, «l’impronta di una suola di scarpa o di un battistrada di un ciclomotore rilevata sui pantaloni, sopra il ginocchio, nella stessa posizione in cui era stata refertata una ecchimosi. Un altro elemento: una lesione sul polso. L’impronta, l’ecchimosi e la lesione fanno pensare che Arianna sia stata spinta. Questi elementi non sono compatibile con un incidente, con una caduta accidentale. Su tali elementi a nostro giudizio, non si era lavorato sufficientemente per arrivare a una definizione reale. I carabinieri del Ris avevano sviluppato qualcosa, ma secondo me non è stato completato l’indagine».

L’avvocato Bertoletti è tornato a chiedere «una ricostruzione cinematica con una simulazione della caduta che potrebbe essere estremamente utile». Secondo il legale di Sara, «ci sono i motivi per sviluppare un’attività di indagine che vada alla ricerca anche di una eventuale responsabilità. È vero che le tracce ormai sono di poco conto, perché consumate dal tempo e si fa anche più fatica, però, a mio giudizio, ci sono ancora degli spazi anche attraverso un’indagine che possa riguardare ancora l’entourage dei coetanei dell’epoca di Arianna, che sono da risentire».

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