L'ANALISI
22 Novembre 2024 - 05:00
La navata centrale illuminata a giorno
CREMONA - Così Sant’Agostino non s’era mai vista. È la chiesa più lunga della città, gareggia per imponenza con la Cattedrale. Scrigno di opere d’arte, fra tutti il quadro del Perugino, la Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Evangelista e Agostino, ma anche gli affreschi di Bonifacio Bembo della cappella Cavalcabò. I tesori d’arte hanno una nuova luce, una nuova visibilità, grazie al rinnovato impianto di illuminazione.
Il parroco dell’unità pastorale di Sant’Agata, Sant’Ilario e Sant’Agostino don Irvano Maglia ci accompagna in anteprima a vedere gli effetti che si avranno con il nuovo impianto: «Abbiamo cercato in accordo con la ditta Meloncelli di realizzare un’illuminazione capace di valorizzare le diverse funzioni della chiesa — spiega —. C’è un’illuminazione di servizio, una per il culto feriale e un’altra per le solennità festive. C’è poi l’illuminazione che abbiamo definito turistica, pensata per esaltare le opere d’arte».
Sant’Agostino è stata chiusa per buona parte dell’estate per rifarsi il look. La nuova illuminazione sarà presentata domani pomeriggio alle 17,30, interverranno lo storico dell’arte Giorgio Voltini, insieme all’architetto Marco Palandella che ha curato il progetto insieme a Stefano Cremasco e a Claudia Cè.
«L’intervento è stato possibile grazie al lascito di Maria Mainardi, una nostra ex parrocchiana, donazione che è servita per ridare nuova luce alla nostra chiesa — continua don Irvano Maglia —. L’investimento è stato circa di 420mila euro, una spesa importante che dà giustizia alla bellezza della chiesa. A seguire i lavori sono stati i restauratori Federica Cattadori e Luigi Rizzi dell’omonima ditta, il tutto ovviamente in accordo con la sovrintendenza».
Mentre spiega l’impegno profuso, don Maglia mette in evidenza come «l’illuminazione non è per nulla invasiva e ricrea la luce naturale, evidenziando le parti prima in ombra — spiega —. La volta ora appare in tutta la sua bellezza, così pure la pala d’altare dell’abside e i grandi quadri alle pareti laterali, prima completamente in ombra. La stessa cosa vale per il perugino e le altre opere d’arte. Il colpo d’occhio è veramente notevole e mostra l’importanza di Sant’Agostino e della sua storia cultuale e culturale». Mentre parla gli addetti della cooperativa Cosper stanno tirando a lucido pavimenti, altari per la festa di domani che ridarà luce alla chiesa di Sant’Agostino.
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