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CREMONA

Aggredì l’avvocato: a processo

A marzo l’irruzione nello studio: l’assistito, 37 anni, voleva più soldi

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

11 Novembre 2024 - 21:00

Aggredì l’avvocato: a processo

CREMONA - Professione delicata, quella dell’amministratore di sostegno, quando in ballo ci sono i soldi da consegnare al proprio amministrato, somme concordate con il giudice tutelare. Lo sa un avvocato a metà marzo di quest’anno vittima di una brutale aggressione da parte di un suo assistito: un 37enne che voleva più soldi. E che come una furia, era entrato nello studio legale, spaccando il monitor del pc e tutto ciò che gli era capitato sotto mano. Sopratutto, il violento aveva mollato un potente schiaffone all’avvocato, lesionandogli il timpano. Giorni prima, gli aveva inviato su WhatsApp messaggi di morte.

L’aggressore è stato mandato a processo - giudizio immediato per lesioni, danneggiamento, violazione di domicilio e, novità, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, riconoscendo, quindi, il ruolo di pubblico ufficiale dell’amministratore di sostegno. L’udienza è fissata al 6 dicembre prossimo. Il legale aggredito si costituirà parte civile con il collega Giampaolo Bellini. Quel giorno, in una riunione d’urgenza immediatamente convocata, il consiglio dell’Ordine degli avvocati con il presidente, Alessio Romanelli, aveva espresso «massima e incondizionata solidarietà al collega, vittima della violenza nell’esercizio della propria funzione». A «nome di tutto il Foro», l’Ordine, «stigmatizzando con totale fermezza la riprovevole condotta dell’aggressore, richiamata e sottolineata la funzione sociale dell’Avvocatura», invitava «tutte le componenti della giurisdizione, la cittadinanza e l’opinione pubblica ad una profonda riflessione sulla estrema gravità dell’episodio che oltre a colpire il singolo nell’adempimento del proprio dovere, altresì offende l’intera comunità civile, non solo quella forense, e il principio inviolabile del rispetto della persona umana, su cui la società si fonda».

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