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LA STORIA

Il dottorando appassionato di ragni

Il cremonese Emanuele Crepet tra i 6 premiati dall’Unione zoologica italiana per gli studi di zoologia

Claudio Barcellari

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06 Novembre 2024 - 05:25

Il dottorando appassionato di ragni

CREMONA - I ricercatori cremonesi conquistano il proscenio. Viene nientemeno che dal quartiere di via Giuseppina uno dei vincitori del Premio Uzi (Unione Zoologica Italiana), conferito in occasione dell’83esimo congresso dell’unione, tenutosi tra l’11 e il 14 settembre. Si chiama Emanuele Crepet, dottorando in scienze ambientali presso l’università statale di Milano. Con la sua ricerca, Crepet è stato decorato di uno dei sei premi in palio per giovani ricercatori under-35, con una borsa di studio di 500 euro.


«Mi sono laureato ad aprile in biogeoscienze con 110L – racconta Crepet – e circa un mese fa ho cominciato il dottorato di ricerca. La mia borsa di dottorato è stata investita in un progetto che avrà a che fare con la conservazione della biodiversità in campo urbano, con focus sulla fauna della città di Milano. Oltre a questo, sto curando progetti secondari, sempre in campo zoologico».


Crepet racconta con grande entusiasmo il suo gusto per la ricerca, che è diventata un mestiere. «Per gli studenti che non fanno il dottorato di ricerca – spiega – non è obbligatorio partecipare ai congressi. Ho scelto di essere presente (e non era la prima volta) perché avevo già in mente di iniziare con l’avventura del dottorato. I congressi sono un’ottima occasione per condividere i risultati della propria ricerca e discuterli con i propri pari».

Il lavoro che Crepet ha presentato al congresso riguarda i tanto temuti quanto cruciali amici a otto zampe: «Ho preso spunto dalla mia tesi magistrale – precisa – per procedere con l’analisi dell’ecologia di tre ragni della famiglia Thomisidae, comunemente noti come ‘ragni granchio’. Ciò che rende particolare questa famiglia di ragni è il fatto che sono in grado di cambiare colore, su una gamma cromatica piuttosto ampia. Si nutrono di insetti impollinatori. Studiando questi esemplari, ho combinato i due aspetti dell’alimentazione e delle condizioni climatico-ambientali. In questo modo ho trovato i climi italiani più favorevoli all’insediamento di queste specie, che presentano variazioni significative».

I risvolti della scoperta si ripercuotono sulla questione del cambiamento climatico: «C’è un legame diretto con i cambiamenti climatici. Diversi studi hanno dimostrato che le alterazioni del clima comportano stravolgimenti nel rapporto tra piante e impollinatore. Le temperature influenzano molto la distribuzione dei ragni, ed è evidente che i cambiamenti hanno un impatto fortissimo su aracnidi di questo genere. Al momento, non sappiamo dire in che modo».


Crepet racconta di essere attivo da anni anche sul territorio, anche al di là del fronte aracnologico. «Da anni sto monitorando l’avifauna della discarica di Cremona – spiega – tant’è vero che ho proposto al Parco del Po e del Morbasco di implementare un pannello divulgativo in cui si parlasse dei miei risultati. Spesso non ci rendiamo conto dell’impatto della piattaforma ecologica di via san Rocco sull’ecosistema: in discarica ho visto la più alta concentrazione di cicogne bianche per la provincia di Cremona, spesso inanellate (ossia muniti di codice univoco di riconoscimento) provenienti da molto lontano. Recentemente ho visto anche altri uccelli inanellati provenienti dalla Germania, dalla Svezia e dalla Lituania. È un dato rilevante: dagli inanellamenti posso sapere quanto si spostano gli animali e come cambia la qualità degli spostamenti. È un posto che va sicuramente monitorato e valorizzato dal punto di vista naturalistico».

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