Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

AUTO: GLI SCENARI DEL MERCATO

Rincari continui e stipendi al palo

Le concessionarie: «In questa situazione non si intravede una svolta»

Andrea Gandolfi

Email:

agandolfi@laprovinciacr.it

31 Ottobre 2024 - 10:50

Rincari continui e stipendi al palo

CREMONA - «Il trend di invecchiamento del parco auto e la scarsa propensione all’acquisto di modelli elettrici rappresentano da tempo un dato consolidato, frutto di una situazione strutturale», commenta Cesare De Lorenzi, titolare delle concessionarie cremonesi del Gruppo Stellantis e presidente europeo delle associazioni di concessionari Citroen e DS.

«Come Gruppo Stellantis abbiamo scritto di recente alla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, proprio per ribadire che l’obiettivo delle auto elettriche per tutti nel 2035 è incompatibile con le attuali dinamiche di mercato. Ci sono prodotti eccellenti, ma il potere d’acquisto dei consumatori è fermo da anni, gli incentivi sono finiti, le infrastrutture necessarie a sostenere questo tipo di transizione o mancano o sono inadeguate. Stabilire traguardi senza prima preoccuparsi che esistano le condizioni per raggiungerli, né ipotizzandone le conseguenze, non porta da nessuna parte», prosegue De Lorenzi. «Il tema del reddito della classe media è comunque determinante; e questo vale anche per il rinnovo del parco macchine in generale».

Diversa la chiave di lettura proposta da Crema Diesel. «Quest’anno il nostro mercato ha sofferto un po’ in termini di volumi - premette la responsabile marketing, Eva Crotti -; un fenomeno legato all’aumento del listino prezzi, a sua volta figlio della strategia di Mercedes che ha inteso posizionare il prodotto in modo ancora più deciso nell’ambito del segmento ‘lusso’. Siamo però convinti che si sia trattato di un periodo di assestamento ‘fisiologico’, e abbiamo quindi buone aspettative per il 2025. Per quanto riguarda l’elettrico, i numeri sono ancora piuttosto bassi; ma anche in questo caso guardiamo al 2025 con ottimismo. La gamma verrà infatti ampliata con il nuovo modello ‘CLA’, che ha tutte le carte in regola per piacere ancora di più».

Per Luigi Carulli (Service partners Cupra, Seat e Skoda), «l’invecchiamento del parco automobilistico costituisce da tempo un dato di fatto, che porta con sé conseguenze negative in termini ambientali, economici e di sicurezza stradale. Le cause sono evidenti. Da un lato la crisi economica ha compresso il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altra le case automobilistiche hanno dovuto rialzare i listini delle auto a motore termico per finanziare il ‘green deal’ europeo. Quanto alle auto elettriche, è indubbio che non stanno incontrando il favore degli acquirenti: dal prezzo alla carenza di infrastrutture all’autonomia limitata, sono ancora molti gli aspetti che ne frenano l’espansione. Credo che la politica possa e debba fare meglio e di più. In Europa con un approccio più realistico, graduale e diversificato. Per traguardare la transizione green non c’è un solo mezzo come l’alimentazione elettrica. Si possono incentivare ricerca e innovazione in ordine a motori, carburanti, tecnologie; come si può considerare con maggior attenzione se -come diceva Marchionne - i sistemi di produzione dell’energia elettrica non rischiano piuttosto di spingerne in territorio negativo il bilancio aziendale. E in Italia serve una revisione complessiva della politica fiscale: con incentivi correlati alle caratteristiche del veicolo e alla fascia di reddito degli acquirenti. Perché il mercato si basa sulle classi media e medio-bassa. Gli altri non hanno bisogno di aiuti».

«Crediamo fermamente nell’auto elettrica», dice Edoardo Marcarini, responsabile marketing del Gruppo Bossoni Automobili. «Non a caso, tutti i responsabili dell’azienda devono guidare vetture elettriche. Perché non inquinano, e perché dobbiamo conoscere bene ciò che proponiamo ai clienti. La percentuale delle immatricolazioni in Italia è ancora molto bassa. Credo sia un problema legato anche al prezzo, oltreché al tipo di alimentazione. Forse lo Stato potrebbe fare di più rispetto ai 270 milioni di incentivi che qualche tempo fa sono andati esauriti in 9 ore (segno che comunque l’interesse c’è). Quanto all’invecchiamento del parco circolante, sarebbe utile anche un approccio ‘culturale’ diverso all’automobile. Vista - specie in Italia - più come proprietà che come mezzo, e come tale da conservare e sfruttare finché ha vita... Mentre un mezzo si giudica per la sua efficienza: e si possono prendere in considerazione forme di noleggio adeguate, acquisti a rate, o un cambio conveniente della vettura dopo qualche anno. Disponendo così di auto sempre ‘giovani’, moderne, efficienti, tarate sui criteri di limitazione del traffico; a fronte di un impegno economico di certo competitivo rispetto a quello di chi acquista ‘per sempre’. Quanto alle auto elettriche, che senso ha tenerne una per dieci anni - pagata per intero - se ad esempio dopo qualche anno ne arriva sul mercato una con maggiore autonomia? Anche quello è un risparmio...».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400