L'ANALISI
30 Ottobre 2024 - 20:15
CREMA - Una primavera e una prima parte d’estate in cui la città ha vissuto settimane da incubo, come in una metropoli indiana colpita dai monsoni, con conseguenti problemi anche per il verde pubblico. Alla luce dell’esperienza maturata quest’anno, il Comune rivoluzionerà la gestione del verde. L’anno prossimo l’appalto per la manutenzione, affidato ogni anno tra aprile e ottobre, sarà radicalmente rivisto. Più flessibilità di intervento, pensando alle sempre più frequenti criticità causate da tempeste, con alberi sradicati dal vento, e nubifragi. Oggi in consiglio, l’assessore all’Ambiente Franco Bordo ha annunciato le novità, rispondendo all’interrogazione del consigliere della Lega Andrea Bergamaschini.
«Da aprile – ha chiarito l’esponente della giunta Bergamaschi – sino alla prima metà di giugno, siamo stati interessati da precipitazioni superiori quattro volte a quelle delle medie stagionali degli ultimi 30 anni. Solo a maggio, ad esempio, in città sono caduti 300 millimetri di pioggia a fronte di una media provinciale di 76, registrata dall’Agenzia regionale per l’ambiente tra il 1991 e il 2020. Di queste condizioni nuove dobbiamo tenere conto. E non dimentichiamo che l’abbondanza di precipitazioni determina una crescita esponenziale della vegetazione. Per cercare di tamponare gli inevitabili ritardi abbiamo potenziato le squadre in servizio, invece che tre ne abbiamo messe in campo quattro, lavorando anche il sabato. Molti interventi aggiuntivi sono stati effettuati per rimuovere piante sradicate dalle raffiche».
In futuro cambierà radicalmente la gestione del verde. Servirà più elasticità proprio per far fronte alle ormai mutate condizioni. «A gennaio procederemo a una nuova gara d’appalto per affidare il servizio ad aprile – ha proseguito Bordo –: cambieranno i criteri. Innanzitutto la apriremo a tutti non più solo alle coop sociali. E l’affidamento del servizio sarà affidato con singoli lotti di intervento, diversificando e rendendo possibile l’utilizzo di più ditte. Ne verrà previsto uno specifico per le aree verdi di parchi, scuole e giardini. Un secondo per le zone degli impianti sportivi, il terzo sarà per il rimanente verde pubblico. Diversificare ci permetterà di essere più efficaci nella risposta alle richieste dei cittadini».
Le lamentele dei cremaschi per la scarsa cura del verde con i conseguenti problemi di decoro e sicurezza, sottolineati da Bergamaschini nell’interrogazione, hanno spinto l’amministrazione a introdurre nuove forme di gestione partecipata. «Il coinvolgimento dei cremaschi viene garantito anche con il percorso inaugurato quest’anno delle aree verdi in affido a gruppi di volontariato o enti – ha concluso Bordo –: abbiamo assegnato poche settimane fa cinque aree pubbliche, per un totale di 10mila metri quadrati di verde pubblico, ad altrettante realtà del Terzo settore o imprese. Altre sono in corso di affido. E poi vogliamo mettere in campo un patto di collaborazione con i singoli cittadini, proprio per la cura dei piccoli angoli di verde della città».
E proprio i cambiamenti climatici, con i loro drammatici e tragici effetti su scala mondiale, sono stati la causa della disastrosa alluvione che ha colpito nelle scorse ore la regione di Valencia in Spagna. Oggi, il presidente del consiglio comunale Attilio Galmozzi, in apertura di seduta ha invitato i membri dell’aula degli Ostaggi ad osservare un minuto di raccoglimento in memoria delle oltre 70 vittime dell’alluvione, un bilancio purtroppo ancora provvisorio.
Il consiglio è poi proseguito con al centro un altro tema ambientale: è stata approvata la costituzione della comunità energetica rinnovabile in città, per permettere di produrre energia da fonti rinnovabili, pannelli solari in primis, e ridurre i costi a carico degli aderenti, enti pubblici, Diocesi, aziende e privati cittadini.
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