L'ANALISI
LA CITTÀ DELLA MUSICA
30 Ottobre 2024 - 19:32
Il passaggio di consegne tra Anne Colette Ricciardi e Giuseppe Caffi, dietro di loro il presidente Pietro Zappalà
CREMONA - Ci sono i pasticcini ancora incartati in segreteria, due grandi vassoi per festeggiare il passaggio di consegne dalla direttrice Anne Colette Ricciardi che per due mandati ha diretto il conservatorio Claudio Monteverdi, al neodirettore Giuseppe Caffi, da sei anni vicedirettore dell’istituto. A sovrintendere alla ‘cerimonia’ il presidente del Conservatorio, Pietro Zappalà che osserva: «Veniamo da un anno non facile che ci ha portato alla statizzazione, ma ha voluto dire, anche adeguarsi a prassi differenti con costi inattesi - spiega Zappalà —. Il passaggio di consegne fra Ricciardi e Caffi si compie nel segno di una continuità di intenti e di un istituto sano sotto tutti i punti di vista».
È Ricciardi che entra nel merito di un ultimo anno non facilissimo: «Dopo il trasferimento di alcuni docenti abbiamo dovuto procedere a contratti a tempo determinato in attesa dei titolari di cattedra — spiega —. Quest’anno le lezioni inizieranno con un organico stabile e pressoché al completo con Maurizio Baglini e Federico Porcelli per pianoforte, Edoardo Zosi e Carlotta Conrado per le cattedre di violino, Liu Pelliciari per musica da camera. Ci mancano ancora i docenti di Storia della musica e Canto rinascimentale e barocco, siamo in attesa della pubblicazione dei decreti che ci permettano di individuare i titolari di cattedra».
La statizzazione ha previsto infatti in organico due docenti e due figure amministrative in più: «Abbiamo bisogno di trovare un direttore di ragioneria per cui abbiamo appena pubblicato un bando, è una figura importante, soprattutto ora che siamo statali — continua la direttrice uscente —. La realtà è che gli adempimenti amministrativi sono sempre più complessi e onerosi sia per quanto riguarda le norme che per le piattaforme su cui agire. Questi aspetti rischiano di sacrificare il pensiero su ciò che vuol dire dirigere un conservatorio».
Giuseppe Caffi annuisce e alla vigilia della presa di servizio — sabato 2 novembre —afferma: «Il lavoro di vicedirettore mi ha permesso di capire alcuni passaggi di iter burocratici sempre più impegnativi. Detto questo, l’idea è quella di continuare con le collaborazioni che in questi anni hanno portato il conservatorio e i suoi studenti ad essere presenza viva nella città e nelle offerte musicali. Penso alla sinergia con il Museo del Violino, con il Ponchielli, col sistema museale cremonese, ma anche alla collaborazione col liceo Stradivari e le scuole a indirizzo musicale. L’idea è quella di dare struttura e solidità a un percorso verticale di promozione ed educazione alla musica. C’è poi la volontà, già più volte esplicitata da Ricciardi, di fare in modo che il nostro istituto si caratterizzi per lo studio degli archi e della musica antica e canto barocco. Questo indirizzo ci permette di distinguerci, senza però tralasciare gli altri insegnamenti. Lo sforzo oggi è mantenere lo statu quo, con un occhio alle risorse».
Il presidente Zappalà in merito osserva: «L’impegno mio e del direttore è quello di cercare sponsor, nuove sinergie che ci permettano di crescere e di mantenere alta la qualità della nostra offerta formativa».
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