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GUARDIA DI FINANZA DI LODI

Frode fiscale, indagine anche nella provincia di Cremona

Fatturazioni fittizie, finalizzate a riportare costi inesistenti nelle dichiarazioni fiscali annuali, permettendo così alle imprese coinvolte di ottenere un risparmio illecito

La Provincia Redazione

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29 Ottobre 2024 - 10:46

Frode fiscale, nel mirino anche aziende della provincia di Cremona

LODI/CREMONA - I finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, emesso dal Tribunale di Lodi. Il provvedimento è rivolto a dodici soggetti coinvolti in una frode fiscale che supera 1,7 milioni di euro e ha interessato aziende in diverse province lombarde, tra cui Milano, Bergamo, Brescia e Cremona.

L'operazione si è concentrata su un articolato sistema di frode nel comparto della meccanica generale. La frode è stata realizzata attraverso fatturazioni fittizie, finalizzate a riportare costi inesistenti nelle dichiarazioni fiscali annuali, permettendo così alle aziende coinvolte di ottenere un risparmio fiscale illecito. Questa tecnica ha consentito ai responsabili di sottrarre ingenti somme al fisco, influenzando negativamente la concorrenza e danneggiando la collettività.

SISTEMA DI CONTI FINTI E OPERAZIONI SOSPETTE

Le indagini sono state avviate dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Casalpusterlengo, a seguito dell’analisi di operazioni finanziarie sospette da e verso conti riconducibili a un unico imprenditore. Quest'ultimo, già agli arresti domiciliari per reati precedenti, risultava titolare di numerose imprese sconosciute al fisco e prive della forza lavoro e delle attrezzature necessarie per effettuare le prestazioni lavorative dichiarate.

Operazioni mai avvenute, documentate solo cartolarmente, erano riportate nelle dichiarazioni fiscali, con pagamenti apparentemente tracciabili, successivamente convertiti in contanti o reinvestiti in società estere attive in Germania, Spagna, Francia e Belgio.

SEQUESTRI: CONTI, BENI E UNA JAGUAR

L'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Lodi ha permesso di ricostruire in dettaglio il percorso del denaro e la struttura della frode fiscale. Sono state identificate le imprese emittenti di fatture false, le società che annotavano tali costi e i conti correnti utilizzati dai titolari delle stesse.

Il provvedimento ha portato al recupero immediato di circa 450 mila euro su vari conti bancari, oltre a 60 mila euro in quote societarie e a una Jaguar di lusso intestata a uno dei responsabili dell’organizzazione fraudolenta.

CONTRASTO ALLE FRODI FISCALI

Questa operazione rappresenta un esempio concreto dell'impegno della Guardia di Finanza nel combattere le frodi al fisco e nel recuperare somme sottratte illegalmente alle casse pubbliche. La frode ha infatti danneggiato non solo le imprese oneste, ma l’intera collettività.

È importante sottolineare che l’inchiesta è ancora nella fase preliminare e che la responsabilità dei soggetti coinvolti sarà accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.

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