Casalinga cliente dei pusher

PIZZIGHETTONE - In tribunale a Lodi nelle ore scorse sono stati ascoltati i clienti cremonesi che acquistavano droga nelle ‘piazze’ di spaccio lungo il fiume Adda: fra di loro anche una insospettabile casalinga sessantenne, che nel weekend cercava un po’ di ‘svago’ e fuga dalla routine attraverso la cocaina.

Il market illegale era stato fermato nel corso di una brillante operazione dei carabinieri della compagnia di Codogno, nel 2021. I militari avevano sgominato una banda di nordafricani che vendeva gli stupefacenti fra Pizzighettone, Castelgerundo, Cavacurta e Maleo. Attualmente a processo c’è solo uno dei presunti pusher, A.K., 27 anni, nato in Marocco e mai comparso in aula dove è rappresentato dall’avvocato di ufficio.

A sfilare davanti al giudice sono stati invece i clienti, a suo tempo segnalati come assuntori alle prefetture di Lodi e Cremona: hanno spiegato come ordinavano e compravano la cocaina. «Ci trovavamo nei pressi della rotatoria fra Cavacurta e Maleo — ha raccontato uno di loro, operaio 40enne —. Telefonavo, concordavo l’orario e mi fermavo in auto attendendo l’arrivo di un uomo in bicicletta che arrivava con la mascherina sul volto».

Un altro cliente, del Cremasco, ha spiegato che gli appuntamenti erano solitamente vicino ai campi: un acquisto o due alla settimana, pagando 50 o 100 euro a seconda delle possibilità. Infine la casalinga cremonese di circa 60 anni: ha spiegato che acquistava la droga nei fine settimana, durante l’orario serale, da uomini che arrivavano col cappuccio in testa e quindi difficilmente identificabili. Il processo è stato riaggiornato a fine gennaio, quando dovrebbe arrivare la sentenza.