L'ANALISI
05 Ottobre 2024 - 19:57
TRESCORE CREMASCO - Sta scatenando le proteste di diversi genitori l’addio alla Ztl davanti alla scuola primaria, negli orari di ingresso e uscita degli alunni, deciso dal sindaco Angelo Barbati e ufficializzato nei giorni scorsi con un’ordinanza, entrata in vigore da giovedì. Preoccupati per la sicurezza dei figli, in momenti in cui il tratto di via Marconi davanti alle elementari è giocoforza affollato, sono parecchi i papà e le mamme che criticano la scelta.
«A livello nazionale, si è ritenuto necessario modificare il codice della strada per introdurre in tutta Italia le zone scolastiche, che prevedono la protezione dei pedoni e dell’ambiente nelle strade vicine agli edifici scolastici e in cui vietare o limitare la circolazione — ricordano alcuni di loro —: questo accade sia nelle grandi città, sia nei paesi di piccole dimensioni, come può essere Trescore. Lo scopo è ridurre l’uso dei veicoli e l’inquinamento, migliorare la sicurezza e incoraggiare gli spostamenti a piedi e in bicicletta nel tentativo di migliorare la salute della comunità e aumentare il benessere e la sicurezza dei bambini. A fronte di ciò, cosa fa il Comune di Trescore? Va nella direzione opposta».
L’ordinanza che ha cancellato la Ztl temporanea davanti a scuola, ripristina il «doppio senso di marcia senza limitazioni di giorni, orari e categorie veicolari in via Marconi, nel tratto compreso fra il parcheggio pubblico e l’intersezione con via Pavesi».
Già rimossa, ovviamente, la segnaletica che indicava le precedenti regole, in vigore da 12 anni. «Abbiamo in progetto una complessiva revisione della viabilità del paese — esordisce Barbati —: il provvedimento di via Marconi è necessario in quest’ottica».
Sul problema sicurezza, precisa: «Abbiamo tolto la Ztl in quanto è stato completato l’intervento di riqualificazione del marciapiede davanti all’ingresso della scuola, ora allargato e in grado di accogliere alunni e genitori, rendendo di fatto non più necessaria l’interruzione del transito veicolare negli orari di entrata e uscita. Inoltre, in passato, la Ztl era stata intesa dagli alunni come una vera e propria zona pedonale, mentre in realtà era un tratto di via Marconi dove i veicoli, seppur in numero limitato e autorizzati, potevamo transitare. Si sottostimava questo pericolo».
C’è poi il disagio che la zona a traffico limitato creava nel resto del paese, negli orari in cui veniva istituita. «Molti automobilisti cercavano percorsi alternativi — conclude Barbati — che finivano con il congestionare il traffico su altre direttrici, obbligando chi doveva raggiungere il centro del paese a utilizzare via Pavesi, per poi immettersi sulla provinciale per Crema e Vailate, compiendo tragitti più lunghi e pericolosi».
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