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PET THERAPY

'Dog for smile', Prince in corsia

Silvia Zambelli, medico anestesista dell’ospedale di Treviglio-Caravaggio, è al centro del progetto innovativo di introdurre il suo cane in corsia a supporto delle cure per i pazienti in terapia intensiva

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

03 Ottobre 2024 - 08:54

'Dog for e smile',  Prince in corsia

Claudio Savi, direttore di anestesia e rianimazione, Giovanni Palazzo, direttore generale Asst Bergamo ovest, Silvia Zambelli, Antonio Manfredi, direttore sanitario Asst Bergamo ovest e Prince

VAILATE - Capita di incrociarla in paese mentre porta a spasso Prince, splendido giovane esemplare di razza Golden retriever. Lei è Silvia Zambelli, medico anestesista dell’ospedale di Treviglio-Caravaggio da sempre amante dei cani. Con Prince è al centro di un progetto innovativo, il primo di questo genere in regione e il secondo in Italia. Si chiama ‘Dog for smile’ e introduce il cane in corsia a supporto delle cure per i pazienti in terapia intensiva. Migliorare ed accelerare il recupero delle funzioni motorie, cognitive ed emozionali dei pazienti critici: sono questi gli obiettivi che hanno spinto l’Asst Bergamo Ovest ad affiancare alle terapie tradizionali anche quelle complementari.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono particolarmente vulnerabili ed esposti a disturbi cognitivi, affettivi e comportamentali che, pur riconoscendo una patogenesi multifattoriale, sono anche correlati alle diverse esperienze emozionali vissute durante la degenza. Ed è per questo che l’Ospedale di Treviglio-Caravaggio ha deciso di introdurre in struttura Prince.

"Adesso si sta ambientando – racconta la proprietaria -: queste settimane sono dedicate all’inserimento, saremo operativi entro fine anno con i pazienti, per ridurre lo stress da ricovero in rianimazione e incentivare esercizi fisioterapici spontanei, come ad esempio le carezze".

Oltre a lei sono coinvolti anche i colleghi. "La Società italiana di anestesia e rianimazione - conclude Zambelli - ha pubblicato uno studio scientifico in cui risulta evidente l’efficacia degli interventi assistiti con animali nel setting della terapia intensiva, raccogliendo dati sulla modificazione dell’attività elettrica elettroencefalografica, variazione di frequenza cardiaca e pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, livelli salivari di cortisolo, ossigenazione celebrale prefrontale e scala di valutazione del dolore. Per questo motivo, certa della buona iniziativa, ho deciso di intraprendere con Prince un percorso di addestramento specifico, affinché possa portare supporto a tutto il reparto, diretto da Claudio Savi".

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