L'ANALISI
01 Ottobre 2024 - 19:09
L'inaugurazione del nuovo laboratorio
CREMONA - Un spazio futuristico, crocevia tra campagna e città. Nel pomeriggio di oggi è arrivata l’ora del taglio del nastro per il nuovo Laboratorio di Analisi di Padania Acque: alle 16.30 si è svolta la conferenza stampa inaugurale alla presenza dei vertici dell’azienda e degli esperti, seguita dal tour del laboratorio e dal rinfresco.
I presenti sono stati accolti dal saluto di Alessandro Lanfranchi, amministratore delegato di Padania Acque. «Questo è un luogo di rigenerazione – ha esordito – perché qui arrivano le acque che portano con sé l’impurità dell’uomo. La nostra attività di depurazione e controllo è fondamentale, anche se, purtroppo, risulta poco conosciuta ai cittadini. Occasioni come questa sono preziose per dare visibilità a ciò che facciamo».
E’ stato poi il turno di Christian Chizzoli, presidente del cda di Padania Acque, che è entrato nel vivo del progetto: «Il nuovo laboratorio ha comportato un investimento importante – ha spiegato – che si offre a disposizione della città e della provincia. Era già un'eccellenza a livello nazionale; oggi in questa nuova veste l'eccellenza fiorisce e si manifesta in tutta la sua forza».
Complimenti anche da Roberto Mariani, neo presidente della Provincia di Cremona: «La Provincia è il partner principale di Padania acque. Il collegamento con il depuratore di Cremona inizialmente non è stato ben visto dal circondario. Eppure, al netto delle perplessità, ha comportato un beneficio notevole per i territori limitrofi, anche sul piano economico, pensando soprattutto ad aziende come Latteria Soresina. Ringrazio Padania Acque per l’eccellente lavoro».
Pollice in su anche dall’Ats, che controlla la salute delle acque: «Il nostro compito – ha spiegato Cristina Somenzi – è quello di monitorare le migliaia di analisi di Padania Acque. Riconosciamo un bellissimo impegno sul laboratorio, che dovrà prepararsi alle nuove sfide, in particolare a quella dei virus, che ci danno del filo da torcere».
Paolo Vicentini, responsabile della funzione QSSA, ha poi illustrato, dal punto di vista scientifico, i passi avanti della disciplina. Indicando uno strumento analogico del secolo scorso, ha raccontato che «anni fa c'erano strumenti analogici come questo, che è uno dei primi con cui abbiamo incominciato a lavorare. Metodi di prova e grafici venivano scritti a mano. Non è nostalgia, è storia. Le attrezzature che vedrete all’interno, comparate a queste, sono fantascienza».
Da ultimo, la parola all’architetto Maurizio Ori, che all’inaugurazione ha raccontato l’idea dietro al progetto della struttura: «Quello che vedete davanti a voi – ha esordito – rappresenta l'immagine architettonica del laboratorio dal punto di vista prestazionale. Ci troviamo in un luogo di cerniera, che ha una buona qualità paesaggistica: da qui si vede il centro, la zona industriale e la campagna».
Nasce così la scelta di rivestire le pareti del laboratorio con finestre a tutt’altezza: «Il paesaggio industriale ha una sua bellezza – ha spiegato – come tutti gli altri. Il personale può in questo modo godere del paesaggio, in una sorta di percorso aperto: un viaggio nella conoscenza dei miracoli che avvengono in queste mura».
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