L'ANALISI
18 Settembre 2024 - 17:00
CREMONA - Conoscere facendo esperienza, toccare con mano per imparare, il saper fare aiuta a elaborare e fare proprie competenze e conoscenze: è con questo obiettivo che l’istituto Stanga ha messo in campo, nel periodo estivo e nelle settimane immediatamente precedenti l’avvio dell’anno scolastico, una serie di iniziative intitolate, ironicamente: ‘Non solo vacche’, a cura dei docenti Augusta Decè e Stefano Cattaneo. Ad aderire è stato un gruppo di 15 studenti provenienti dalle classi intermedie.
Riunire ragazzi di diverse età ha voluto dire, anche, promuovere una socializzazione interclasse, in modo tale che i più grandi fossero d’aiuto ai più piccoli, un modo per fare gruppo, in una scuola che vive su più sedi e comprende l’intero territorio provinciale. «Con un titolo apparentemente ruvido e volutamente provocatorio si è voluto sottolineare un approccio didattico esperienziale, proattivo — spiegano i due docenti —. Utilizzando uno stile di apprendimento cooperativo, ragazze e ragazzi sono stati impegnati a confrontarsi sul campo con le scelte di imprenditori che potremmo definire ‘fuori dal coro’, che esulano un po’ dalla tradizione».
«Nelle nostre campagne non esiste solo l’allevamento intensivo della vacca da latte, all’istituto agrario il termine ‘mucca’ suona stonato. La realtà offre anche molto altro — continuano Cattaneo e Decè —. Ci sono i bovini da carne, quelle scottone di razza Limousine di cui apprezziamo le tenere fettine, ci sono le bufale che danno, anche qui da noi, un ottimo latte da trasformare in azienda in deliziose mozzarelle a centimetro zero. Ci sono vacche da latte dell’antica razza Guernsey allevate sempre al pascolo, senza doverle cercare in montagna, che fanno un latte adatto anche in casi di intolleranza. E poi le capre, il cui latte in azienda non diventa solo formaggio, ma anche un rinfrescante gelato». Ciò che hanno proposto le giornate en plein air sul territorio cremonese, prima del rientro in classe, è stato un viaggio nell’agricoltura che non ti aspetti e che rende la provincia di Cremona un territorio tutto da scoprire, sotto il segno delle eccellenze agroalimentari.
«Ma nel corso delle iniziative di Non solo vacche i nostri studenti hanno potuto confrontarsi con storie ancor più originali, come quella di chi affianca all’allevamento bovino quello di uccelli rapaci — raccontano i due coordinatori —. Aquile, falchi, poiane non vengono utilizzate dai falconieri solo nelle rievocazioni storiche. Svolgono un ruolo importante nell’allontanare piccioni e altri volatili indesiderati da stalle, monumenti, capannoni, piste di volo. Abbiamo incontrato anche chi ha lasciato l’allevamento dei bovini per dedicarsi a quello degli storioni e produrre caviale da esportare in tutto il mondo, Russia compresa, sfruttando l’acqua delle risorgive presenti in azienda. Gli studenti hanno potuto immergersi per entrare in stretto contatto con questi pesci che tempo fa popolavano anche il nostro Po. Come si diceva all’inizio.. Non solo vacche!».
È stato questo il valore aggiunto del Piano estate dell’istituto agrario: raccontare da un’angolazione differente la vocazione agroalimentare cremonese, dimostrando come il territorio possa essere una straordinaria e sorprendente materia di studio, tutta da approfondire e da vivere in prima persona. In tutto questo c’è un’idea di scuola che fa della professionalizzazione una risorsa e una marcia in più, non solo in tema di vacche; viene da dire riprendendo il titolo del progetto.
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