L'ANALISI
17 Settembre 2024 - 21:08
Il tribunale di Cremona
CREMONA - Da un po’ di tempo è tornata in India, là dove prima del «matrimonio combinato» tra le famiglie, obbligata a prendersi in sposo un uomo più grande di 16 anni, «io ero libera, mi ero anche laureata». Era il 2015, la sposa aveva 22 anni appena. Tre anni dopo, con il marito è venuta a vivere nel Cremonese, lasciando in India la bambina affidata ai nonni materni. Un matrimonio impossibile, stando a lei che sette anni dopo si è presentata ai carabinieri e ha accusato il marito di averla maltrattata e di violenza sessuale. Due anni fa, la sposa aveva riempito una pagina e mezza di querela.
L’indagine, il processo, il 9 gennaio di quest’anno la prima udienza (hanno testimoniato le amiche della donna), oggi la seconda per sentire la presunta vittima, parte civile con l’avvocato Elena Pisati. Ma lei non si è presentata. È rimasta in India, perché il visto le è scaduto, come ha fatto sapere l’avvocato Laura Baroni (ha sostituito per l’udienza la collega Pisati). E pare che non se la senta di varcare la soglia del tribunale. Come fare? L’avvocato dell’imputato, Caterina Pacifici, si è opposta all’acquisizione della querela. Certo, la soluzione migliore sarebbe di sentire in aula la presunta vittima, ma l’India non è dietro l’angolo. E il viaggio in aereo costa. «La signora è disposta a spendere 3-4-5 mila euro per venire a testimoniare?», la domanda del presidente del collegio. C’è una strada percorribile, e da sondare: che la procura rimborsi le spese alla sua testimone chiave. Da qui, «un rinvio piuttosto lungo», all’11 marzo prossimo. E se la sposa non si presenterà in Tribunale, c’è un’ultima strada: farla sentire attraverso una rogatoria. Si vedrà.
Agli atti c’è, per ora, la sua denuncia del 27 giugno 2022. Quel giorno, ai carabinieri aveva raccontato: «Dall’inizio della nostra convivenza, lui mi ha sempre tenuto sotto stretto controllo. Non mi lascia indossare vestiti leggermente più stretti del normale o corti, obbligandomi ad uscire con magliette ‘larghe’ e pantaloni stile pigiama. Dentro casa mi obbliga a fare sempre quello che dice lui, anche in riferimento a cosa mangiare».
Ed ancora, «mi vieta di fare amicizie con altre persone (non solo uomini, ma anche donne); in particolare io ho cominciato a conoscere altre persone da quando lavoro (per una impresa di pulizie, ndr) dal 2020 e lui mi ha detto che se faccio amicizia con dei colleghi dovrò lasciare il lavoro e licenziarmi. Io molto spesso faccio quello che lui dice e quando non lo faccio litighiamo sempre, perché lui vuole avere il controllo su ciò che faccio. Io gli do ascolto, perché lui è mio marito, ma mi sento sempre più oppressa dal suo modo di fare e dalle sue idee».
Sui rapporti sessuali, la moglie ha fatto verbalizzare: «Soprattutto da quando lavoro, spesso mi obbliga da avere con lui rapporti sessuali, in momenti in cui io non voglio. È successo anche prima che cominciassi a lavorare, io gli dicevo che non volevo, lui a volte mi ascoltava ed evitava, altre volte insisteva, ma io mi arrendevo subito, nonostante non volessi. Dal 2020, invece, ci sono state delle volte che, stanca dal lavoro, mi opponevo, ma lui se ne fregava, mi toglieva i vestiti con la forza.... Queste circostanze avvengono spesso, perché lui vorrebbe avere rapporti sessuali ogni giorno, solo che ogni tanto a me non va, ma a lui non sempre importa». E, allora, «litighiamo, perché lui vuole farlo, lui mi tira con la forza sul letto ed allora io mi ‘arrendo’». Una richiesta: «Voglio la mia libertà che mi è stata tolta da mio marito ormai da tanto tempo». E una aggiunta: «Non voglio che mio marito vada in prigione».
La moglie ha poi ritirato la denuncia, «ma i reati sono procedibili d’ufficio - aveva spiegato l’avvocato Pisati —. Quando il marito ha saputo della denuncia, le ha detto: ‘Tu mi denunci? La bambina resta in India’». Il padre aveva già ottenuto il nulla osta per portare la figlia in Italia. La moglie è tornata dal marito. Ci è rimasta un mese, poi ha deciso di volare in India dalla sua bambina. E da lì non vuole spostarsi.
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