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MEDeA: fashion e solidarietà alla cena dei 500

Una notte tra moda, musica e danza nel campus Santa Monica per celebrare il ventennale della onlus

Claudio Barcellari

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redazione@laprovinciacr.it

14 Settembre 2024 - 20:08

MEDeA: fashion e solidarietà alla cena dei 500

Parte dei convitati che hanno partecipato alla Cena dei 500

CREMONA - Raggiunta quota 500 alla cena di MEDeA di venerdì sera. Evento in grande stile, come era stato predetto. La ‘Cena dei Cinquecento’, nata per raccogliere fondi per l’Onlus che sostiene i pazienti oncologici, ha mobilitato i cremonesi in massa. Location: il campus Santa Monica, con i suoi rappresentanti sul posto, tra cui il direttore di sede, Angelo Manfredini. La serata, presentata dalla giornalista Maria Cristina Coppola, è stata un teatro di voci, visi, scenari.

Il sindaco Andrea Virgilio alla Cena dei 500 di MEDeA venerdì sera a Santa Monica

La madrina è stata Roberta Lanfranchi. Dopo l’aperitivo, tra primi e secondi – tutto firmato Maurizio Ceresini – si sono fatte largo le note della musica dal vivo, tra pianoforte (Francesco Lazzari), chitarra (Massimo Ardoli), voce (Elena Ravelli) e violino (Isaac Meinert). Non è mancata anche la danza, con le ballerine di Paola Posa. La cena è stata arricchita dagli interventi degli esperti del mondo oncologico (Federica Gattazzo, Deborah Sgambato, Andrea De Censi). Hanno preso la parola anche l’ex tennista Francesca Schiavone e Simone Giacchetta, direttore sportivo della Cremonese.

Simone Guacchetta, Isaac Meinert e Francesca Schiavone

Dopo cena, il clou della serata: la sfilata, quest’anno anche con uomini. A seguire, dj set (Sox) e open bar, fino a mezzanotte inoltrata. Durante l’evento, la voce di Nicoletta Mezzadri, organizzatrice insieme ad Anna Garavelli, ha espresso tutta la sua gratitudine: «L’unica parola che mi viene in mente ora è ‘Grazie’, a tutti voi e a chi ci ha ospitato. Siamo qui per festeggiare i 20 anni dell’associazione. ‘MEDeA’ significa medicina e arte. Ogni volta che sento questo nome penso automaticamente a due dei suoi fondatori: Donatello Misani e sua moglie, la dottoressa Ermanna Manara. Sarebbero stati felici di essere qui questa sera».


Mezzadri ha poi fatto il punto dei traguardi raggiunti. «In questi anni siamo riusciti a portare a termine diversi obiettivi: Casa Medea e il giardino terapeutico, il supporto psicologico, i volontari, i corsi (tra cui, in particolare, il corso ‘nutrimenti’. La direzione che abbiamo preso è stupenda, e le soddisfazioni sono incalcolabili. E non c’è gioia maggiore che sentire i riscontri dei malati, che spesso ci ringraziano. A volte, secondo me, neanche ci rendiamo conto di quanto l’attività dell’associazione sia importante».

I risultati, nel tempo, si stanno moltiplicando: «Chi era presente l’anno scorso – ha proseguito Mezzadri nel suo intervento – si ricorderà del progetto trasporto pazienti: dovevamo acquistare una nuova auto per portare i pazienti in ospedale per le terapie. A dicembre dello scorso anno, un’automobile nuova e sicura è stata consegnata all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore. Medea, infatti, ha voluto estendere la sua presenza anche in quel territorio».

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