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GRANDE FIUME

Po, l'«isola» dei tronchi è sempre più piccola

La massa di quintali e quintali di materiali vari che incombeva sulla Baldesio incombe ancora, meno minacciosa, ma incombe ancora

Fulvio Stumpo

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redazione@laprovinciacr.it

14 Settembre 2024 - 17:24

Po, l'«isola» dei tronchi è sempre più piccola

Una foto dei tronchi scattata oggi

CREMONA - La catasta è più piccola ma i tronchi e i detriti che, da sabato scorso, si erano accumulati sotto il primo pilone del ponte del Po sono ancora lì. E oggi la ruspa montata sul pontone Polesella non ha lavorato, e, si presume, non lo faccia neppure domani. La massa di quintali e quintali di materiali vari che incombeva sulla Baldesio incombe ancora, meno minacciosa, ma incombe ancora. La lettera di diffida che il consiglio della canottieri aveva mandato per eventuali danni a Comune, Aipo e Ferrovie ha smosso le acque, anzi la catasta, ma non troppo.

La situazione venerdì

Evidentemente i tecnici di Rfi, è questa società che ha la competenza dell'intervento, in quanto gestore del ponte, ritengono che il pericolo non sia così imminente. In effetti il Po è sceso a quasi 5 metri sotto lo zero idrometrico, per cui la catasta dovrebbe essere più stabile, adagiandosi maggiormente sul fondo del fiume. Gli addetti delle canottieri e delle motonautiche cittadine, senza dimenticare l'Ongina di Monticelli, stanno comunque in allerta, sperando nel meteo: infatti l'accumulo dell'iceberg è stato causato dal maltempo nel nord della Lombardia che aveva gonfiato gli affluenti del Po che a loro volta avevano portato a valle tonnellate di tronchi, rami e detriti che si sono andati accumulando dietro le paratoie della centrale di Isola Serafini, che a sua, volta vista la spinta della massa, aveva dovuto 'scaricarla' verso valle.

E questa volta il sistema di allarme ha funzionato: quando la diga deve far passare il 'materiale fluttuante' avvisa la prefettura di Cremona, questa a sua volta comunica la circostanza ad Aipo e al Comune di Cremona, questo, infine, ha il compito di allertare le società canottieri, motonautiche e gli operatori fluviali. Un sistema messo in atto dal 2022, anno in cui si era verificata la stessa circostanza, ma non era stato avvisato nessuno (si parla di una sirena che però nessuno a Cremona ha sentito) tanto che non pochi canottieri si erano trovati in mezzo a un... fiume di tronchi, bombole, pezzi di mobili, contenitori di plastica.


E se il sistema di allarme appare chiaro un po' meno sembra quello che riguarda il divieto di navigazione. In questo caso non sembra ci sia stato nulla di scritto, ma solo raccomandazioni e consigli verbali alle canottieri. Sono state a loro volta le società, in autonomia, a decidere il divieto di navigazione (alcune hanno ritirato, per sicurezza, le chiavi dei lucchetti delle imbarcazioni). 

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