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IL DISTRETTO CREMASCO DEL CIBO

Eccellenze in vetrina e alleanza per crescere

Il territorio unito per lanciare i prodotti tipici: il convegno al castello di Pandino e la sfida

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

13 Settembre 2024 - 18:26

Eccellenze in vetrina e alleanza per crescere

Il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi e i presidenti Gianni Rossoni e Mirko Signoroni

PANDINO - L'Area omogenea cremasca unita per promuovere il Distretto del cibo, che possa creare una filiera che vada dalla produzione alla trasformazione, fino al consumo e che valorizzi le tradizioni alimentari e promuova il territorio. A illustrare il progetto, questa mattina al castello visconteo, sono stati il presidente dell’Area stessa Gianni Rossoni, il presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Signoroni e il sindaco padrone di casa, Piergiacomo Bonaventi. Quest’ultimo, nel suo saluto iniziale, ha spiegato i motivi per cui è stata scelta la sede, tra cui la concomitanza con la Festa del fieno.

«Il Distretto del cibo — ha affermato Rossoni — vuole essere un’opportunità per il territorio e per il mondo agricolo e produttivo. Per le aziende è un’occasione per mettere insieme piccoli e medi produttori e per promuovere i loro prodotti e di conseguenza anche il territorio. È una bella sfida per essere protagonisti del nostro futuro». Il presidente ha poi ringraziato i consiglieri regionali Matteo Piloni e Riccardo Vitari, presenti in sala e poi intervenuti tra i relatori e le rappresentanze agricole, tra cui la Libera associazione agricoltori.

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Di sfida obbligata ha parlato Signoroni, avanzando delle richieste: «Propongo che ci sia anche un rappresentante della Provincia nel Distretto del cibo del cremasco, per l’intero territorio provinciale è un’eccellenza del settore agroalimentare. Inoltre, dovrà essere coinvolta anche la Strada del gusto in quella che sarà una filiera dal produttore al consumatore». Di vetrina per promuovere i prodotti e di occasione per fare crescere l’imprenditoria ha parlato Vitari, mentre Piloni ha esortato tutti gli attori interessati a credere nel progetto del Distretto, al fine di mettere anche del buon cibo prodotto localmente nelle mense scolastiche, degli ospedali e delle case di riposo. Sempre dalla Regione è arrivato il saluto in video da parte di Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura: «Credo nel valore sociale ed economico dei Distretti del cibo. Occorre mettersi insieme per valorizzare le eccellenze enogastronomiche dei territori e i territori stessi».

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A coordinare i numerosi interventi è stato Claudio Rambelli, presidente di Slow Food Lombardia, che ha poi passato la parola a Emanuele Cabini, presidente dell’Ordine degli agronomi della provincia di Cremona. Quest’ultimo ha offerto dei dati per far comprendere la dimensione e le potenzialità del Distretto: «L’Area omogenea cremasca raggruppa 48 Comuni per un totale di 164mila abitanti e occupa un territorio di 573,2 chilometri quadrati. Pur essendo un terzo della provincia, può contare su 2.142 aziende agricole alle quali si aggiungono le realtà della produzione agroalimentare, le aziende agroenergetiche, i servizi tecnici e il mondo della ristorazione. Il 32% del territorio è coltivato e il 93,3% dei prati stabili della provincia è nel Cremasco. Rispetto alla provincia, qui c’è il 52% degli allevamenti di bovini e il 46% di quelli di suini».

Un aspetto fondamentale per i produttori presenti in sala lo ha evidenziato Luca Fabbri, presidente della Consulta nazionale dei Distretti del cibo: «In questa operazione sarà importante anche la narrazione del proprio territorio, che aiuti a vendere i prodotti a prezzi migliori». L’iter per la creazione del Distretto del cibo del Cremasco è avviato. Dopo la presentazione dell’istanza alla Regione, come ha spiegato il funzionario Andrea Bocciarelli, occorreranno 120 giorni per ottenere il riconoscimento.

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