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CREMONA. UN LEGAME DI FIDUCIA

Sceglie due volte l'ospedale per far nascere i suoi bimbi, la storia di Rim

Visita a sorpresa all’équipe di patologia neonatale in segno di gratitudine per le cure ricevute e per quella fotografia ritrovata dopo sei anni

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

13 Settembre 2024 - 11:53

Sceglie due volte l'ospedale per far nascere i suoi bimbi, la storia di Rim

CREMONA - Rim Haile, originaria del Sudan e cresciuta a Cremona dall'adolescenza, ha scelto di partorire tutti e tre i suoi figli nell'Ospedale di Cremona. Sei anni fa, Rim entrava emozionata nella sala parto per dare alla luce le sue prime figlie, Denise e Delina, due gemelle nate premature. La loro storia, intrecciata con quella dell’équipe medica, rappresenta un legame profondo che ha segnato per sempre la vita della famiglia.

IL PRIMO PARTO: L'EMOZIONE DELLE GEMELLE PREMATURE

Nel 2017, Rim ha deciso di partorire a Cremona, nonostante la possibilità di scegliere centri metropolitani più grandi. «Ho scelto di partorire nella città che mi ha visto crescere», spiega Rim. Il parto cesareo delle gemelle non fu semplice: Denise e Delina, nate premature, furono ricoverate nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) per quasi venti giorni. Rim ricorda con affetto la dedizione del personale: «Mi hanno insegnato a prendermi cura delle mie bambine, a lavarle, ad allattarle. Anche mio marito, Kirubel, originario dell’Etiopia, fu coinvolto fin dall'inizio, una novità per lui, dato che nel suo Paese queste pratiche sono generalmente riservate alle madri».

con i medici

IL TERZO FIGLIO E LA FOTO CONSERVATA PER SEI ANNI

gemelle

Sei anni dopo, Rim è tornata nello stesso ospedale per dare alla luce il terzo figlio, Noa. «Viaggiamo spesso tra Cremona e l’Etiopia per il lavoro di mio marito, musicista, ma ho scelto nuovamente Cremona per il parto». Quando Rim è rientrata in ospedale, ha ritrovato con grande sorpresa la foto delle sue gemelle, scattata prima della loro dimissione e conservata dal personale della TIN per tutti questi anni. «Un gesto che mi ha commossa profondamente e mi ha fatto capire l'umanità di medici e infermieri», racconta emozionata.

IL LEGAME TRA GENITORI E PERSONALE MEDICO

Nell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale, si crea un rapporto unico tra genitori e personale medico, basato sulla fiducia e sulla condivisione di momenti delicati. Il dottor Bruno Drera, Direttore della Patologia Neonatale dell'ASST di Cremona, spiega: «Non è raro che le famiglie tornino a trovarci anche dopo la dimissione, magari per un saluto o per farci seguire i controlli dei loro bambini. Questi legami, pur mantenuti in un contesto professionale, aggiungono un valore umano al nostro lavoro, spingendoci a fare sempre meglio».

drera

UN ORGOGLIO PER L'OSPEDALE DI CREMONA

«Ogni volta che una mamma sceglie di partorire all’Ospedale di Cremona, per noi è motivo di grande orgoglio», ha dichiarato Aldo Riccardi, Direttore del Dipartimento Materno Infantile. «La storia di Rim e dei suoi tre figli è un esempio che rinnova il senso della nostra professione e ci sprona a continuare a mettere al centro il benessere delle famiglie».

UNA STORIA DI CURA, AFFETTO E DEDIZIONE

La storia di Rim Haile, delle sue gemelle Denise e Delina, e del piccolo Noa è un esempio di come la cura, l’affetto e la dedizione del personale ospedaliero possano trasformare un’esperienza medica in un legame indimenticabile. Un legame che, per questa famiglia, ha radici profonde e si rinnova ogni volta che attraversano la soglia dell'Ospedale di Cremona.

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