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IL PUNTO

Differenze da trovare tra destra e sinistra

E' imminente l'elezione del nuovo Presidente dell’Amministrazione Provinciale. Più che sui contenuti i lettori potranno forse attribuire la paternità dei due programmi alla semantica del linguaggio. Snobbato l'appello a un gesto di generosità da parte della politica. Prevalgono gli interessi di bottega

Paolo Gualandris

Email:

pgualandris@laprovinciacr.it

08 Settembre 2024 - 05:30

Differenze da trovare tra destra e sinistra

CREMONA - C’è un giochino sempre presente in ogni foglio di enigmistica (dilaga anche sui social), mette alla prova la capacità di concentrazione del ‘giocatore’ e la sua abilità nel rilevare i dettagli. È il ‘Trova le differenze’, normalmente viene proposto pubblicando due o tre quadri apparentemente identici, ma che in realtà differiscono per piccoli segni mentre il disegno principale sostanzialmente resta lo stesso. Si potrebbe dire piccoli dettagli senza importanza. Un gioco capace di attrarre grandi e piccini, come si diceva nelle pubblicità di una volta. Mutatis mutandis, nei scorsi giorni, la politica di casa nostra a suo modo ci ha offerto lo stesso passatempo relativamente al confronto tra i partiti per l’imminente elezione del nuovo Presidente dell’Amministrazione Provinciale.

Per i circa 1.300 sindaci e consiglieri cremonesi (si tratta di un’elezione di secondo livello, non aperta ai cittadini) l’appuntamento è infatti fissato per domenica 29 settembre. Quel giorno andrà in scena l’ennesima occasione persa di un territorio chiuso in se stesso e afflitto dall’incapacità di avere uno sguardo che oltrepassi i propri confini che ancora una volta non riesce a parlare con una voce sola almeno sui grandi temi e anche per questo paga con l’irrilevanza di peso politico a livello non solo nazionale, ma anche regionale. Nei consessi, cioè, dove vengono prese decisioni fondamentali per il futuro e in cui si decidono le destinazioni delle risorse economiche necessarie per mettere a terra quelle scelte.

La trattativa tra i due poli è naufragata sulla scelta del nome del futuro presidente. Vale a dire che l’interesse di bottega dei politici viene prima di quello collettivo.

Proviamo a farlo anche qui quel giochino del ‘Trova le differenze’ proponendo le parti salienti dei programmi dei principali schieramenti in campo.

Come è noto, il centrodestra schiera il sindaco di Castelvisconti, Alberto Sisti e il suo competitor di centrosinistra sarà il primo cittadino di Stagno Lombardo, Roberto Mariani. E allora vediamoli i due quadretti relativi ai programmi.

Il primo: «Tra i punti programmatici elencati spiccano lo sviluppo infrastrutturale ed economico del territorio, gli interventi sulla rete viabilistica, la pianificazione e la gestione coordinata con gli enti locali dei servizi a favore dei cittadini e delle imprese, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, una maggiore sinergia con il mondo agricolo, artigianale e industriale, il trasporto pubblico locale con un focus sugli orari scolastici, il potenziamento della polizia provinciale, l’edilizia scolastica con particolare attenzione agli impianti sportivi e lo sviluppo del porto».

Secondo quadro: «È netta la volontà di avviare un percorso che accompagni questa provincia nel rilancio delle sue eccellenze e nel superamento delle sue difficoltà, provando a mettere in pratica un approccio di collaborazione fattiva con le altre forze politiche. Il bene dei cittadini della provincia di Cremona dovrà fare da punto di riferimento qualsiasi sarà l'esito delle elezioni provinciali, sapendo che sarà importante lavorare per portare a terra e intercettare finanziamenti per il territorio provinciale, consolidare e concludere il lavoro per le diverse infrastrutture di questa provincia, rilanciare l’ente e traguardare i temi di prospettiva che aspettano di essere affrontati».

Parole diverse, stessi concetti. Viene da chiedersi, come faceva argutamente Giorgio Gaber, «Cosa è la destra cosa è la sinistra... L’ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia. È la passione, l’ossessione per la tua diversità che al momento dove è andata non si sa...».

Più che sui contenuti i lettori potranno forse attribuire la paternità dei due quadri alla semantica del linguaggio. I problemi del territorio sono noti, così come lo sono le attribuzioni dell’Amministrazione provinciale. Come ricorda Assieme - associazione che riunisce in un unico network Industriali, Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Coldiretti, Confartigianato, Libera Associazione Artigiani Crema, Cna, Autonoma Artigiani Crema, Asvicom, Confesercenti, Api e Ance - in capo all’ente «permangono funzioni molto importanti come la pianificazione territoriale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, la pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali; la programmazione provinciale della rete scolastica; la raccolta ed elaborazione dati ed assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; la gestione dell’edilizia scolastica; il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Insomma tante funzioni utilissime per la comunità e le imprese».

E ancora: «Ricordiamo che la Provincia ha dato vita a grandi momenti di indirizzo e di agire comune: dal Patto per lo Sviluppo, ai tavoli per la competitività, dall’Aqst all’associazione temporanea di scopo legata al Masterplan 3C. E proprio i contenuti di questo piano strategico hanno evidenziato quanto sia importante».

Il conseguente appello a un gesto di generosità da parte della politica è stato snobbato e si è arrivati alla conclusione della quale si è detto. Ad aver colto in pieno lo spirito di questo intervento è stato Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo e Presidente dell’area Omogenea Cremasca - insomma uno che se ne intende di spirito di collaborazione tra le diverse anime in funzione dell’interesse collettivo (ben diverso dal consociativismo) - il quale ha rifiutato la candidatura per il centrodestra rilanciando così la sfida per la lista unica: «Serve generosità da parte degli schieramenti: ragioniamo con logica di unità. Chiedo ai sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore di mettersi in gioco direttamente». In sintesi, insieme con una rappresentanza di eletti al massimo livello. Bocciato anche lui, dai suoi. E Cremona resterà ancora una volta al palo. Prima la bottega.

Ps: come in tutte le pubblicazioni di enigmistica che si rispettano, le soluzioni arrivano in coda: il primo programma citato è quello del centrodestra, il secondo del centrosinistra.

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