L'ANALISI
07 Settembre 2024 - 05:15
SONCINO - Il più grande ciclista senior del mondo? È un soncinese doc. Sì, perché solo pochi giorni fa a stracciare in volata la concorrenza arrivata a colpi di pedale da ogni angolo del globo è stato proprio Franco Gallina.
La sua impresa da trentasette chilometri filati, con un dislivello di ben 190 metri per giro e una pendenza massima del 10% entra nella storia. I colori dell’Ac Soncinese di Franco Raimondi, quindi, hanno tinto il cielo di St. Johann in Tirol e la coppa più prestigiosa della categoria ha abbandonato le Alpi austriache per far rotta verso il borgo medievale. Adesso è esposta, scintillante, al Boston Caffè della famiglia Trif come cimelio per tutti i soncinesi. Franco, ottantacinque anni dimostrati nemmeno a metà, è emozionatissimo: «Cosa ho provato? Una grande felicità».
IL WORLD MASTERS CYCLING CHAMPIONSHIP E LA VITTORIA DI GALLINA
Non sarà famoso come i professionistici Tour de France e Giro d’Italia ma, chi è del campo lo sa bene, tra gli amatori non c’è nulla di più agognato del World Masters Cycling Championship di St. Johann. Ecco perché centinaia di appassionati da tutto il mondo si trovano per competere nella speranza di portare a casa la tanto sognata coppa. Gallina li ha lasciati tutti a bocca asciutta, bruciandoli al fotofinish. E la cosa più poetica e sana è che, da campione del mondo, non ha iniziato minimamente a prendersi troppo sul serio. E questa è in effetti una dote squisitamente soncinese. Non a caso, ci tiene a ricordarlo: «Superciclista da tutta la vita? Io? Ma no! Non ho mai corso da ragazzo. La storia vera è che con un gruppo di amici del paese abbiamo deciso di salire in sella intorno ai 40 anni. E alle gare ci abbiamo anche partecipato insieme».
DA PASSIONE A SOGNO
Un gioco che diventa passione, poi il sogno: tutti insieme alla World Masters, per due volte prima di quest’ultima: «Com’è andata? Beh – racconta ridendo – che non abbiamo mai vinto niente! Ma non era quello l’importante. Ci piaceva andare in bici insieme». Ma qualcosa è cambiato in quel giorno indimenticabile: nessuno ha retto il confronto con Gallina che ha sfrecciato da solo e alla fine il gradino più alto del podio si è colorato di biancorosso. Nella cittadina sforzesca si respira aria di ‘grandeur’, un po’ come quando il Baskin divenne campione italiano o come ai tempi in cui Cappellini faceva il bomber nerazzurro o quando Losi indossava la fascia dei giallorossi capitolini.
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