L'ANALISI
06 Settembre 2024 - 05:30
CREMA - La peggiore estate degli ultimi anni: tra giugno e fine agosto, sono state in media una decina al mese le vittime di abusi di genere, che hanno chiesto aiuto all’associazione Donne contro la violenza, bussando alla porta della sede di via Mercato. Non solo per maltrattamenti fisici o sessuali, ma anche di tipo psicologico. «Avevamo già constatato un trend in aumento nella prima parte dell’anno — conferma la presidente dell’associazione Gianna Bianchetti — purtroppo, l’estate non ha portato a un rallentamento. Nei casi che seguiamo — analizza — ogni vittima ha più incontri con le nostre volontarie, non è quindi un unico contatto».
Nel complesso le richieste da inizio anno ormai hanno superato le 80. Nel 2023, nell’arco di dodici mesi, le 40 volontarie avevano accolto nella sede di via Mercato 101 donne in tutto, i cosiddetti primi contatti, delle quali 93 erano state poi prese in carico. I colloqui condotti erano stati 493, ai quali vanno aggiunte 183 telefonate. Nell’intero 2022 l’associazione, presieduta da Bianchetti, aveva registrato 70 primi contatti, seguendo poi 63 vicende. Mentre erano state 89 nel 2021.
La conferma di questa recrudescenza della violenza domestica a livello territoriale arriva anche dal dato diffuso dai carabinieri un paio di settimane fa, relativo a 15 casi di maltrattamenti e stalking registrati nel corso dell’estate, con i conseguenti interventi da parte delle pattuglie nell’intero territorio provinciale. «L’allontanamento dei molestatori dal nucleo familiare, anche grazie a misure come il braccialetto elettronico, è indubbiamente molto utile — sottolinea al proposito Bianchetti —: evita alle donne e all’eventuale prole di dover lasciare l’abitazione». In simili situazioni, già drammatiche sotto ogni punto di vista, non dover stravolgere le proprie abitudini, ritrovandosi catapultate in un ambiente nuovo, lontano magari dalla scuola dei figli e dal posto di lavoro, permette alle vittime di evitare un ulteriore stress. «Ogni caso di donna maltrattata va ovviamente valutato in base alle singole peculiarità, compito che spetta alle forze dell’ordine, che devono decidere come intervenire a tutela della vittima», prosegue Bianchetti. «Da parte nostra, garantiamo un impegno costante e la professionalità e preparazione di tutte le volontarie, che del resto partecipano a specifici corsi di formazione».
Non si tratta certo di figure che si improvvisano e non sarebbe nemmeno possibile avendo una grande responsabilità innanzitutto nel dover accogliere e ascoltare una persona che chiede aiuto. «Siamo fiduciose anche nel lavoro sul territorio della rete di assistenza delle donne maltrattate — conclude Bianchetti —: comprende gli assistenti sociali comunali e i consultori familiari». Uno sforzo unitario quanto mai necessario: purtroppo, infatti, a livello cremasco il 2024 potrebbe rivelarsi il peggiore dell’ultimo decennio, almeno per quanto riguarda i casi seguiti dall’associazione.
Negli anni scorsi, tranne l’eccezione positiva del 2022, la media è sempre stata intorno ai 90-100 primi contatti ogni 12 mesi.
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