L'ANALISI
04 Settembre 2024 - 09:41
Un momento della cerimonia che si è svolta allo Zaist. A fianco, il vescovo Napolioni durante la messa
CREMONA - In tutto 120 adolescenti (e una decina di formatori) provenienti da tutte e cinque la zone della Diocesi di Cremona vivono insieme giornate di formazione sulle ragioni del servizio in oratorio, l’arte della relazione, lo stile e le motivazioni di un animatore, e laboratori mirati sulle tecniche di animazione con esperti di danza, teatro e arte circense. A dare inizio a questo programma è stata la Messa di apertura, celebrata a Cremona nella mattinata di lunedì, prima della partenza per Cesenatico, nella chiesa della parrocchia di San Francesco d’Assisi, nel quartiere Zaist, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni.
«Insieme ai sacerdoti delle parrocchie dei ragazzi - si legge sul sito della Diocesi di Cremona - il vescovo ha salutato e dato la sua benedizione ai tanti partecipanti prima della partenza per la Casa Sant’Omobono». «Essere animatori è un fatto spirituale prima ancora che umano: siamo fatti per ricevere la potenza dello Spirito, così che la nostra anima impaurita diventi coraggiosa e aperta ad intuire qualcosa delle anime dei fratelli, e fare comunità».
Durante l’omelia, il vescovo ha poi sottolineato come l’amore di Dio può rendere ognuno un ri-animatore del mondo, nel servizio di Gesù: «Auguro a ciascuno di voi – ha detto il presule – di mettervi in cammino personalmente, nella libertà e responsabilità della missione affidata nella vostra vita: non solo per un’estate, bensì in una stagione dopo l’altra della nostra vita».
Il programma delle tre giornate si articola sulle due proposte degli incontri di formazione e di laboratori didattici. I primi sono organizzati in due moduli dedicati allo stile e alle motivazioni alla base dell’animatore e sull’arte della relazione, “strumento” chiave del ruolo da apprendere o affinare. Le attività, invece, guidate da esperti saranno sul teatro, la danza e il circo: i ragazzi potranno a scelta frequentarne una al mattino e l’altra al pomeriggio. Al mattino ci sarà la Messa, mentre alla sera un momento di preghiera collettiva.
«Il senso di questa breve ‘scuola’ - conclude la nota pubblicata sul sito della Dicocesi - è quindi comprendere che cosa significhi essere animatori sempre dietro a Gesù; il perché e in quale modo vivere questo impegno per tanti giovani. Domande al centro dell’esperienza biennale che – per il primo gruppo di animatori – si concluderà ad aprile 2025 con il laboratorio di terzo livello che misurerà le competenze acquisite con la preparazione del prossimo Grest».
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