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ANNICCO IL GIORNO DOPO

«Che incubo! Voleva violentarla...»

La testimonianza drammatica della figlia della 64enne aggredita. Indagini serrate dell’Arma

Piero Zanoni

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pzanoni@laprovinciacr.it

27 Agosto 2024 - 20:04

«Che incubo! Voleva violentarla...»

La zona del ponticello lungo la ciclabile fra Annicco e Grontorto

ANNICCO - Ore cruciali per la chiusura delle indagini sull’aggressione avvenuta domenica pomeriggio ai danni di una 64enne del paese.

Il presunto responsabile è stato riconosciuto dalla vittima e quindi identificato: sarebbe un giovane extracomunitario residente da tempo ad Annicco. Nel piccolo centro del Soresinese il clima è teso: la notizia, oramai sulla bocca di tutti, ha messo in subbuglio un’intera comunità, ancora incredula e indignata, e sui social fioccano i commenti, soprattutto da parte di donne che condannano senza se e senza ma l’esecrabile comportamento del giovane.

«Come sta mia mamma? A parte lo shock subito, ha botte e lividi dappertutto — racconta la figlia, tornata dal mare assieme alla famiglia subito dopo aver appreso del vile gesto —. Lei verso le 17 stava andando in bici lungo la ciclabile per Grontorto. Tutto è successo nei pressi del ponticello sulla roggia Spinadesca. Di fatto è stato un agguato: quel giovane è sbucato fuori da un campo e l’ha bloccata, l’ha fatta cadere e l’ha trascinata nel mais per alcuni metri, così da nasconderla alla vista di eventuali passanti. Le sue intenzioni erano chiare: non voleva borseggiarla, ma abusare di lei. Mia madre però ha reagito con forza».

Il racconto della figlia si fa drammatico: il giovane non ha malmenato la donna, ma ha iniziato a palpeggiarla, ha tentato di baciarla — ha un labbro viola, forse per un morso — e si è calato i pantaloni. «Mamma ha urlato talmente forte che un passante l’ha sentita ed è arrivato in aiuto. Un minuto di troppo e la violenza si sarebbe compiuta, nella sfortuna è stata fortunata e si è salvata».

L’aggressore, che nel frattempo si era impadronito del cellulare dell’annicchese, è fuggito, lasciando nei pressi un monopattino elettrico. «Il soccorritore purtroppo non aveva con sé il telefonino — precisa la figlia — ma subito dopo è passato uno in bici e quest’ultimo ha dato l’allarme». L’ambulanza della Croce Verde di Soncino ha raggiunto il luogo del fattaccio percorrendo proprio la ciclabile, gli operatori hanno caricato la 64enne e l’hanno trasportata all’ospedale Maggiore di Cremona.

«È uscita dal Pronto soccorso verso l’una di notte: la prognosi è di 15 giorni, fra contusioni ed escoriazioni. Il giorno dopo è stata visitata in Ortopedia dove le hanno riscontrato il distacco del malleolo a un piede». Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato a una svolta proprio grazie alla testimonianza dell’aggredita. «I militari hanno mostrato a mia mamma delle foto, e lei ha riconosciuto fra quelle il giovane. Altro non so».

La famiglia sta cercando di superare il trauma e tornare alla vita normale, com’era prima del grave episodio di domenica. «Per fortuna non c’è stata violenza carnale — conclude la figlia. Nella sfortuna è andata bene».

Oggi pomeriggio alcuni annicchesi che stavano percorrendo la ciclabile hanno notato la presenza dei carabinieri nella zona dell’aggressione. Probabilmente si è trattato di un sopralluogo per raccogliere prove, e forse fare foto o un video nel punto in cui la 64enne è stata trascinata nel campo e poi molestata.

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Commenti all'articolo

  • stradivari

    28 Agosto 2024 - 08:55

    C’è stato un episodio simile anche a Campitello( MN) un mese fa: straniero, donna in bici, e tentata violenza. Altro che ius soli…

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