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PIADENA DRIZZONA: LA COMMEMORAZIONE

Miryam Vacchelli, dopo 25 anni il ricordo non svanisce

Dopo una messa solenne, l'amministrazione comunale ha reso omaggio alla figura di questa donna straordinaria che, con le sue donazioni, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del paese

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

13 Agosto 2024 - 14:23

Miryam Vacchelli, dopo 25 anni il ricordo non svanisce

PIADENA DRIZZONA - Ieri, nel tardo pomeriggio, la comunità di Piadena Drizzona si è raccolta al cimitero locale per commemorare Miryam Vacchelli, benefattrice del paese, a 25 anni dalla sua scomparsa. Dopo una messa solenne, l'amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Federica Ferrari, ha reso omaggio alla figura di questa donna straordinaria che, con le sue generose donazioni, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del paese.

Durante la cerimonia, la sindaca ha ricordato l’importanza di tre momenti fondamentali che hanno segnato la vita di Piadena Drizzona, tutti strettamente legati a Miryam Vacchelli. Il primo di questi momenti risale al 24 luglio 1977, quando fu costituita la Fondazione Vacchelli. «La fondazione nasceva con scopi umanitari, culturali e di promozione degli studi e delle arti, così come recita l’articolo due dell’atto costitutivo» ha spiegato la sindaca, sottolineando l’importanza che questa istituzione ha avuto per la comunità.

Il secondo momento cruciale fu nel 1986, quando Miryam, insieme al fratello Pierluigi, decise di donare al Comune il fondo di famiglia e la loro abitazione. «Con esplicita richiesta, Miryam volle che la casa venisse destinata a sede della biblioteca comunale - ha continuato la Ferrari -. Ancora oggi, la biblioteca comunale di Piadena Drizzona è ospitata in quella che era la casa della famiglia Vacchelli, un elegante edificio in stile liberty, considerato un piccolo gioiello architettonico».

Infine, la sindaca ha ricordato l'inizio dei lavori di ampliamento della sede storica del museo archeologico del paese, reso possibile grazie a un contributo della Fondazione Vacchelli. «Il nostro museo è un vanto non solo per Piadena, ma anche per l'intera provincia, e tutto questo è stato possibile grazie alla generosità di Miryam» ha dichiarato Ferrari. Oltre a queste tre date significative, è stato anche sottolineato come la scuola dell’infanzia del paese sia stata intitolata a Miryam Vacchelli, in riconoscimento del suo impegno per la comunità. «Ha fatto dono alla comunità di spazi importanti per la cultura e per la promozione del nostro territorio. È innegabile che tanta parte della vita del nostro paese, dal museo alla biblioteca alla scuola, sia strettamente collegata alle scelte di Miryam Vacchelli. Anche per questo oggi era doveroso commemorarla» ha concluso la sindaca.

La commemorazione ha visto anche un toccante intervento di Calisto Rech, ex presidente della biblioteca, che ha voluto condividere un ricordo personale di Miryam Vacchelli. «Credo di essere ormai uno dei pochi piadenesi vivi ad aver incontrato Miriam Fortunata Onesta Vacchelli, almeno nell’ultimo periodo poco prima della morte avvenuta nel 1999» ha esordito Rech, ricordando una visita avvenuta nell’estate del 1997. Rech accompagnava allora il sindaco di Piadena, Gianpaolo Torchio, in una visita di cortesia alla casa di Barzio, dove Miryam si trovava, ormai bloccata a letto e circondata dal personale di servizio. «La Mirietta, come la chiamavano in paese, allungò le braccia – ricordo le unghie curate e laccate di rosso – per ricevere alcuni piccoli omaggi, e gli occhi si illuminarono sfogliando alcune cartoline con immagini di Piadena» ha raccontato Rech.

«Di lei ho saputo di più dai suoi cugini e da Francesca Albertoni, che le fu accanto per molti anni. Mi sono fatto l’idea di una donna certamente fortunata, che viaggiava in Italia e all’estero e frequentava il bel mondo, ma segnata anche da una certa fragilità fin dalla giovinezza e probabilmente travagliata negli affetti. Rech ha poi ricordato il profondo legame di Miryam con il fratello Pierluigi, la cui morte tragica avvenne nel 1982 in una clinica di Zurigo, alla presenza di Miryam stessa e dei cugini Battaglia. L’amicizia con l’ing. Renzo Nosari, la presenza fedele della Albertoni e la fiducia negli amministratori comunali del tempo la convinsero a interessarsi al paese che non aveva mai dimenticato» ha aggiunto Rech, sottolineando come fu proprio questo amore per Piadena a spingere Miryam a donare la preziosa biblioteca paterna, la casa natale e a costituire la Fondazione Vacchelli.

Oggi, Miryam Vacchelli riposa accanto al fratello Pierluigi nel cimitero di Piadena, in un luogo che simboleggia la grande generosità della famiglia verso la comunità. «La memoria di Miryam e della sua famiglia ci insegni ad avere uno sguardo amorevole verso il nostro paese - ha concluso Rech -, stimolando tutti verso il bene comune e contribuendo a diffondere un autentico senso civico».

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