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Crema. Una protesta trasversale

Consiglieri comunali contro la legge sulla trasparenza

Contestano l'obbligo di rendere pubblici anche i redditi dei parenti. Mozione approvata con tre sole astensioni

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silvioagosti@yahoo.it

14 Luglio 2013 - 12:12

Una seduta del consiglio comunale di Crema

Ai consiglieri comunali non piace l’obbligo di legge di dover rendere pubblici, attraverso il sito internet del Comune, redditi e patrimoni personali e dei familiari sino al secondo grado di parentela. Per intenderci moglie, o marito, figli maggiorenni, fratelli, sorelle, genitori e nonni. Contro il nuovo obbligo i consiglieri hanno avuto parole pesanti (Beretta ha dichiarato che si vergognava che i parlamentari Pdl avessero votato la legge) e nell’ultimo consiglio, in concomitanza con l’approvazione del regolamento per la trasparenza e la pubblicità dei redditi dei titolari di cariche politiche comunali (sindaco, assessori, consiglieri e altri assegnatari di poltrone pubbliche), l’aula degli Ostaggi ha approvato, con 15 voti favorevoli e tre astenuti (i grillini Christian Di Feo e Alessandro Boldi e Antonio Agazzi di ‘Servire il cittadino’), una mozione incidentale presentata dai consiglieri del Pdl Laura Zanibelli e Simone Beretta e dai colleghi di ‘Solo cose buone per Crema’ Tino Arpini e Paolo Patrini. Visto l’obbligo sancito dalle normative nazionali, che ha imposto l’adozione del regolamento sulla trasparenza anche a Crema, i quattro avevano chiesto «l’impegno della giunta perché ponga in essere azioni verso i parlamentari del territorio e il Parlamento allo scopo di modificare le norme relative al suddetto regolamento ingiusto per i consiglieri comunali di enti ai nostri livelli e a tutela della privacy di consiglieri e parenti, e sottopone al garante della privacy la valutazione di merito».

Il nuovo regolamento prevede la diffusione online dell’ultima dichiarazione dei redditi dell’eletto, delle eventuali partecipazioni azionarie, delle proprietà mobili e immobili, delle funzioni esercitate come amministratore, o sindaco, di società pubbliche. Il tutto all’interno di un testo in cui sarà contenuta la formula ‘Sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero’. A seguire dovrà rendere pubblico, sempre che ciò sia permesso dai familiari, il reddito e il patrimonio di moglie, o marito, figli maggiorenni, fratelli, sorelle, genitori. Sino ad oggi sul sito del Comune il sindaco e i suoi assessori hanno reso noto il curriculum vitae e il certificato penale che attesta la fedina pulita. Con il nuovo regolamento tutto ciò non basterà più.

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