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Padania Acque: nuove tariffe e investimenti, ‘Ok’ dall’assemblea dei soci

Varato un aumento medio del 6,3%. In programma sul territorio opere per 115 milioni fino al 2029

Andrea Gandolfi

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agandolfi@laprovinciacr.it

30 Luglio 2024 - 19:49

Padania Acque: nuove tariffe e investimenti, ‘Ok’ dall’assemblea dei soci

La platea a CremonaFiere

CREMONA - 115 milioni di euro di investimenti per proseguire nel percorso di eccellenza del Servizio idrico integrato in provincia di Cremona. Il nuovo piano d’ambito per il periodo 2024-2029, deliberato dal Cda dell’Ente governativo d’ambito di Cremona e recepito dall’assemblea dei soci di Padania Acque dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza dei Comuni, permetterà al gestore unico dell’idrico cremonese di attuare un piano industriale ambizioso, all’insegna della crescita, dell’innovazione e della sostenibilità, per una gestione del servizio sempre più efficiente e di qualità.


L’assemblea degli azionisti, tenuta oggi a CremonaFiere e partecipata dal 77,13% del capitale sociale, ha dato il via libera all’unanimità agli investimenti per i prossimi sei anni. Una scelta in continuità con il primo programma di interventi approvato nel 2018, che prevedeva uno stanziamento di 400 milioni fino al 2043 e di cui, ad oggi, Padania Acque ha saputo realizzare opere per 182 milioni, quasi la metà dell’importo complessivo effettuate in 6 anni, con largo anticipo rispetto al piano originario. Una stagione di investimenti che nel quadriennio appena concluso (2020-2023) ha portato sul territorio e per i cittadini 85 milioni, a fronte dei 35 previsti nel 2018 per il medesimo periodo.


Il piano degli investimenti approvato aggiunge 185 milioni ai 400 originariamente approvati nel 2018, arrivando a un totale di 585 milioni fino al 2043. Un incremento reso possibile dalle strategie di innovazione e miglioramento dei processi industriali che Padania Acque ha attuato in questi anni, attivando un circolo virtuoso in grado di generare, oltre a eccellenti risultati di qualità e resilienza, maggiori flussi di cassa operativi e una conseguente incrementata capacità di realizzare investimenti mirati, costanti e consistenti.

Il Cda con Stefano Ottolini (Dg) Alessandro Lanfranchi (Ad), Luana Piroli (consigliere), Cristian Chizzoli (presidente), Francesca Scudellari (consigliere) e Bruno Paggi (consigliere)


Negli ultimi cinque anni la marginalità industriale è salita del 73%, i consumi energetici sono scesi del 16%, le perdite idriche si attestano a circa il 23%, contro la media italiana del 42%, con l’obiettivo al 2026 di scendere al di sotto del 21% e del 20% nel medio termine. Tutti gli indicatori di qualità tecnica relativi all’acqua distribuita e alle acque reflue depurate (dal rubinetto fino alla restituzione all’ambiente), definiti dall’Arera, sono significativamente migliorati, al punto che Padania Acque è stata premiata come operatore ‘top performer’ del Servizio idrico integrato a livello nazionale per il 2022 ed è risultata al secondo posto della classifica italiana nel 2023.


Il nuovo piano d’ambito per il periodo di regolazione 2024-2029, comprensivo del piano degli interventi e del piano tariffario, è costituito da 115 milioni, di cui 23,5 finanziati a fondo perduto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti mediante il Pnrr. 58,7 milioni sono destinati al servizio acquedotto, 33,7 alla fognatura, 14,9 alla depurazione e 7,7 alla gestione complessiva del Servizio idrico integrato, con una media di 19,2 milioni all’anno. Nel 2025 è previsto un picco di investimenti che raggiungeranno quota 25 milioni, per completare entro il marzo del 2026, nel rispetto delle tempistiche previste dal PNRR, il maxi progetto di efficientamento delle reti acquedottistiche tramite sistema Integrato, un innovativo progetto integrato di gestione delle reti di distribuzione idrica finalizzato alla riduzione, e al successivo controllo e contenimento, delle perdite idriche.


Secondo il metodo tariffario dell’Arera, l’aumento tariffario medio consentito nel periodo di regolazione dal 2024 al 2029 sarebbe stato pari al 9,995% annuo. L’ATO di Cremona e la Conferenza dei Comuni hanno invece previsto un adeguamento tariffario medio del 6,3% nell’ottica di minimizzare l’impatto sulla bolletta dell’acqua e di contenere la spesa per i cittadini. La spesa annua della bolletta dell’acqua nelle province limitrofe e comparabili, per caratteristiche orografiche e demografiche, a quella di Cremona è ben più elevata. Ad eccezione di Lodi, gli altri capoluoghi registrano infatti un costo per nucleo famigliare, calcolato sul consumo medio di 150 metri cubi annui, superiore: Parma + 45%, Piacenza + 25%, Reggio Emilia + 21%, Brescia + 8% e Mantova + 2%.


In assemblea è stato fatto il punto sul servizio pubblico, particolarmente apprezzato e utilizzato, delle Case dell’acqua, il cui piano di installazione verrà terminato nei prossimi mesi. Ad oggi sono 103 su 113 i Comuni della provincia dotati di una o più fonti o sorgenti di Padania Acque, e presso questi 103 Comuni sono installate 108 fonti, con una popolazione servita di circa 340.000 abitanti. Nel 2023 le 106 case dell’acqua in funzione in tutto il territorio provinciale hanno distribuito 18.118.000 litri di acqua di rete, evitando di acquistare acqua in bottiglia per 7,6 milioni di euro. Un numero che fotografa, anche in ragione dell’incremento degli impianti, una crescita dei consumi di circa il 20% rispetto al 2022 (14.395.000 litri prelevati). Un nucleo famigliare di tre persone che preleva 8 litri al giorno, risparmia in acquisto di acqua in bottiglia circa 1.200 euro all’anno, mentre la famiglia che consuma 6 litri al giorno risparmia quasi 1.000 euro.

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