L'ANALISI
12 Luglio 2013 - 21:40
L'ingresso del carcere di Cremona
CASTELLEONE - «Arrestatemi e portatemi in carcere: lì, almeno, potrò fare quello che voglio». Contento lui, contenti tutti: T.C., 48enne marocchino da qualche tempo ospite del centro terapeutico ‘L’addolorata’ di San Latino, nei giorni scorsi ha deciso d’interrompere il percorso di recupero dalla tossicodipendenza avviato in seguito a una condanna per spaccio, e la sua richiesta è stata subito esaudita. Non tollerava le regole. Su ordine del magistrato di sorveglianza di Milano,
Contattati per commentare l’episodio, i responsabili di ‘Promozione Umana’ hanno preferito non rilasciare dichiarazioni per non violare la privacy dei propri assistiti, pur precisando che il caso del 48enne ex ospite di Castelleone non è unico e nemmeno raro. A quanto pare non sono pochi quello che dopo un primo tentativo in comunità finiscono per scegliere il carcere.
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